Il ‘Piccolo Fratello’, alias Paolo Di Stefano, sul Corriere della Sera lo ha definito ‘una schifezza’ e un pornosoft che uccide i libri di qualità. Non sono state più tenere altre prestigiose firme del giornalismo interlazionale.
Ma guai a toccarlo alle donne che lo hanno letto e ne vanno matte. ‘Le cinquanta sfumature’ di E.L. James è il libro più venduto di sempre, persino di Harry Potter e a contribuire alle vendite sono state donne, ma anche uomini dell’Alto Vicentino, dove il romanzo erotico ha spopolato, tanto che è impossibile trovarlo in biblioteca, ma anche in libreria, dove è stato venduto in maniera straordinaria. La prova del successo dei romanzi è sotto gli occhi. Basta andare dal parrucchiere, dove le donne sotto piastre e colori in posa, non fanno che commentare le scene hard di un libro che rappresenta un autentico fenomeno, quasi una ‘febbre’ che ha coinvolto donne di tutte le età e ceti sociali.
‘Delle 50 sfumature’ non si parla solo nei saloni di bellezza. Quella copertina poi non così accattivante la trovi davvero ovunque. Dai supermercati ai bar, ai ‘salotti bene’. Ma anche al sexy shop. La storia delle verginella che trova il principe azzurro dalle esigenze sessuali un pò ‘spinte’ è entrata davvero uvunque.Una storia che dribbla dal mondo dell’hard a quello delle collezioni Harmony e che propone una trama ai limiti dell’impossibile, ma con tutti gli ingredienti del pane quotidiano. Una storia veloce e leggera per descrivere l’uomo che ogni donna vorrebbe.
LE INTERVISTE
Il successo della trilogia è stato immediato, grazie ad una buona campagna pubblicitaria e al passaparola delle lettrici. Grande scalpore è nato con il primo romanzo ’50 sfumature di grigio’, al quale sono seguiti gli altri due. ‘La trama è molto dilatata – ha detto Barbara Rui, 38 anni, impiegata – e lascia molto spazio al sesso che è la parte più interessante perché tutti sappiamo che fa parte di noi, ma nessuno ha coraggio di parlarne in libertà’.Barbara Rui ha permesso anche a sua figlia diciassettenne di leggere la trilogia, perché rifiutarle il permesso avrebbe innescato una reazione immediata nella ragazza, che da brava adolescente avrebbe preso il libro in prestito da un’amica. ‘Mi sono sentita di dirle con chiarezza che la realtà è un’altra cosa, altrimenti succede come a tante ragazzine dei miei tempi, perennemente infelici perché in attesa di qualcosa di straordinario, che proprio perché straordinario, non si trova nella vita – conclude l’impiegata – .La trilogia ci mostra l’uomo-maschio, che si rapporta con la donna-femmina e i due stereotipi sono dipinti alla massima potenza’.
Una storia ai limiti dell’assurdo, che racconta di una giovane studentessa squattrinata, vergine e ignara della vita, che incontra il principe azzurro in carne ed ossa, talmente perfetto, che perfino Biancaneve ne sarebbe gelosa. ‘Ci chiediamo sempre perché le donne sono insoddisfatte in amore – ha sottolineato Sabrina Dal Zotto, 42 anni, impiegata, sposata e madre di due figli – e questo libro lo dice chiaramente: perché siamo illuse che queste storie esistano, le cerchiamo e le aspettiamo. Invece dobbiamo tenere presente che non esiste una situazione così, la realtà è una cosa diversa. Quest’uomo è un’utopia e anche la donna del libro lo è’.
‘Questa storia – ha detto Sabrina Costa, 39 anni, single, – ci mostra il principe azzurro e la Lucia Mondella del ventesimo secolo. Due personaggi fantastici che si incontrano e vivono il loro amore secondo i dettami della vita di oggi. Soldi, viaggi, pericoli, patologie sessuali, insicurezze. E poi c’è il lieto fine per far sognare tutti. Mi fa sorridere se penso che qualche donna possa credere che un uomo così esiste’.
‘Ho letto metà del primo libro della trilogia in un solo giorno. La trama è avvincente, la scrittura è semplice, ne sono rimasta innamorata – ha raccontato Eva Dall’Osto, 22 anni, parrucchiera – non faccio che parlarne anche qui , nel salone dove lavoro, ed ho convinto anche la mia titolare a comprarlo’
‘Me ne ha parlato in maniera così entusista che sono corsa a comprarlo in libreria. Ne ho girate due – spiega Laura Ballardin, titolare del salone di bellezza che gestisce a Rozzampia – non trovarndolo, mi sono rifugiata al centro commerciale dove c’era una montagna di copie, segnale di quanto è richiesto. Non l’ho ancora letto, ma mi è venuta la curiosità perchè qui non si fa che parlare d’altro’.
Anna Bianchini