Palazzo Garbin viene edificato, su progetto dell’ architetto Carlo Barrera, nel 1799, sull’ area della famiglia nobile Piovene. E’ stato commissionato dai Garbin, famiglia attiva nell’attività laniera e della seta. In origine l’ edificio faceva parte di un complesso unitario che comprendeva la casa padronale, l’ ampio parco (ora piazza dello Statuto) e il lanificio della famiglia Garbin, non più esistente.
Quando la famiglia lascia Schio, il palazzo viene acquisito dal comune di Schio e diventa sede municipale il 22 maggio 1914.
La facciata principale si affaccia su via Pasini, ha un grande portale neoclassico e due ingressi minori.
Quella che un tempo era il prospetto posteriore del palazzo, oggi è l’ attuale facciata del Municipio.
Presenta una loggia centrale e semplici decorazioni, risultato del restauro del 1996, volto a riproporre la cromia originaria.
All’ interno è rilevante la scala ottocentesca in ferro battuto che porta ai vari piani.
Nel 1872 viene acquistato l’opificio Garbin dalla società “Lanificio Rossi”, che qualche decennio più tardi trasferisce gli opifici lungo la Roggia, nel cortile retrostante, l’attuale scuola in via Marconi. La struttura era articolata su 4 corpi di fabbrica e così si mantenne fino al 1910 quando l’apertura di Via Battaglion Val Leogra rese necessaria la demolizione dell’ala est. Il giardino si conservò fino agli anni ‘50, quando decisero di pavimentarlo e renderlo piazza pubblica. In suo ricordo è stato conservato un cedro del Libano, albero risalente al 1880 circa, tagliato nel 2006 a cusa di una malattia che lo stava irrimediabilmente rinsecchendo.

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