E’ stata inaugurata in data odierna a Palazzo Ferro – Fini la mostra del fotografo francese Loïc Seron ‘Altipiano – escursioni nell’opera e nel paesaggio di Mario Rigoni Stern’, che comprende una settantina di immagini in grande formato, bianco/nero e colori, ispirate dai testi di Rigoni Stern e corredata da libri e materiali originali dello scrittore. Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti spiega “come Mario Rigoni Stern ha saputo legare le proprie opere a determinati luoghi del Veneto, seguendo il filone letterario e culturale di altri famosi narratori della nostra Regione, come il vicentino Antonio Fogazzaro. La mostra fotografica, ispirata ai libri dello scrittore asiaghese, pone al centro l’Altopiano, con la sua natura, i suoi paesaggi; le fotografie contenute, capaci di suscitare emozioni e sentimenti, descrivono ‘luoghi non luoghi’, che prendono forma nella mente, nella immaginazione del lettore, e fanno nascere in lui un forte stimolo a riscoprire l’ambiente, così ben punteggiato da Rigoni Stern”.
“Il vero protagonista della mostra e delle opere di Rigoni Stern – sottolinea Ciambetti – è infatti l’ambiente, o meglio, la parola chiave è proprio la natura, che lo scrittore vicentino, nei suoi lavori, ci invita a riscoprire; una natura che è felicità, emozione, nelle bellezze e nelle asperità contenute. Il lettore è così incoraggiato a ripercorrere i luoghi descritti da Rigoni Stern, ammirandoli con occhi diversi. E’ anche e soprattutto per questo che Mario Rigoni Stern può, a ragione, essere annoverato tra i più grandi scrittori veneti che hanno legato la propria carriera artistica alla storia di Venezia e del Veneto”.
L’Assessore del comune di Asiago, Chiara Stefani, ritiene che la mostra “rappresenti una preziosa opportunità per rinsaldare il legame tra l’Altopiano e la Serenissima. Come per secoli le persone e i prodotti hanno percorso la strada dall’Altopiano a Padova, fino a Venezia, seguendo il fiume Brenta, così la mostra ha compiuto lo stesso itinerario, raccontando le bellezze e le eccellenze dell’Altopiano di Asiago, così mirevolmente descritte nei libri di Mario Rigoni Stern, uno dei più grandi scrittori italiani e veneti del Novecento”.
Mario Isnenghi, professore emerito di Storia contemporanea all’Università Cà Foscari di Venezia, membro della giuria del premio ‘Mario Rigoni Stern’, omaggia il fotografo Loïc Seron “che con i suoi scatti ha contribuito a far conoscere meglio l’Altopiano di Asiago, un crocevia di luoghi della memoria, ben raccontati da Mario Rigoni Stern. Un Altopiano che presenta un forte legame con l’ambiente che lo caratterizza, ma non solo, anche con la storia che lo ha attraversato nel corso dei secoli, come l’epopea dei Cimbri, boscaioli tedeschi che si sono insediati lì trovando stabilità ed integrandosi”. “Nelle opere di Mario Rigoni Stern – sottolinea il professore – c’è un forte riferimento alla stanzialità, ma anche al senso metafisico del viaggio, fatto di andate e ritorni”.
Giuseppe Mendicino, biografo di Mario Rigoni Stern, sottolinea “come lo scrittore asiaghese amasse una sola città al mondo, Venezia, e alla Serenissima era quindi molto legato. Rigoni Stern, dopo la guerra vissuta in prima persona, aveva faticosamente ritrovato la serenità perduta, ma nutriva timori per la sorte dell’Umanità e sapeva indignarsi contro qualsiasi offesa a valori imprescindibili quali la libertà e la democrazia. Il suo più grande merito è stato proprio quello di aver saputo tradurre questi alti principi etici in esempi spendibili nella vita reale”.
Il giornalista Sergio Frigo “attribuisce a Loïc Seron il merito di aver saputo, con i suoi scatti, gettare uno sguardo diverso sull’Altopiano e sulla natura che lo circonda, mettendo in luce qualcosa di originale, autentico, arcaico. Loïc Seron è riuscito non tanto a catturare le immagini, ma a farsi catturare da queste, raccontando così non luoghi fisici, ma luoghi dell’anima”.
Per il fotografo Loïc Seron “le opere di Mario Rigoni Stern suscitano nel lettore passione e voglia di ripercorrere i luoghi descritti con entusiasmo e amore per la vita”. “Ho avuto l’opportunità di condividere solo un paio d’ore con il grande scrittore asiaghese – chiosa Seron – ma quell’incontro mi ha sicuramente cambiato la vita”.