Il Castello di Schio, situato sopra un colle che domina il centro storico, è, insieme alla statua del Tessitore, uno dei monumenti simbolo della Città. L’intera area del Castello è delimitata da una piccola collinetta che si eleva in pieno centro cittadino, ed è adibita a parco pubblico. La prima costruzione di una qualche opera di difesa, come emerso dagli scavi archeologici del 1914-1919, sembra risalire all’età del ferro o del bronzo e pertanto potrebbe essere stato edificato dalla popolazione Euganea o Veneta. Nel Medioevo, i Maltraversi, conti di Vicenza, edificarono qui il loro Castello e ne mantennero il controllo. Il Castello passò poi alla Città di Vicenza, alla famiglia degli Scaligeri e nel 1382 a quella dei Visconti, che lo dettero al regno di Venezia. Sulla base di recenti ricerche documentali si può attestare al 1412 la demolizione del fortilizio, su commissione di Vicenza, con buona probabilità per le tendenze filo-imperiali degli scledensi. Della costruzione originaria non rimane oggi che qualche basamento di muratura e di torri. Sorta negli ultimi anni del XIV e ampliata nel settecento, la chiesa di Santa Maria della Neve fu sede della confraternita del Gonfalone. Sconsacrato nel 1810, l’edificio sacro, di proprietà comunale, fu nel tempo sede di circoscrizioni militari francesi e austriache. La costruzione è stata restaurata negli anni ’80 ed ora si presenta in pietrame e cocci a vista con facciata a capanna e torre quadrangolare, con orologio e motivo ornamentale a merli. In un dipinto di Francesco Verla del 1512, presente all’interno della Chiesa di San Francesco, sembra essere rappresentato l’antico Castello cittadino, e ciò a testimonianza dell’attaccamento dei cittadini a questa fortezza e forse anche a manifestare la volontà degli scledensi di liberarsi dalla sottomissione a Vicenza, preferendo un podestà mandato da Venezia rispetto al vicario di nomina vicentina.
Oggi è sede del Circolo Fotografico Scledense.
Fonte Pedemontana Vi