A San Giorgio di Perlana piccola frazione di Fara Vicentino, che si innalza sulle colline breganzesi ricche di viti, olivi e prati verdi che profumano di serenità e pace, padroneggia la chiesa parrocchiale dedicata proprio a San Giorgio, santo che nel medioevo fu il protettore della cavalleria, all’epoca degli Ezzelini da romano.
Infatti dai documenti che sono stati recuperati si evince che la chiesa di San Giorgio sia sorta durante la metà dell’anno 1200 grazie alla devozione che molti avevano nei riguardi della famiglia guerriera degli Ezzelini da romano.
In questa oasi di natura la chiesa si innalza sul paese con una visuale sulle colline dell’Altovivicentinoi, che ti lascia incantato dal paesaggio che presenta.
La chiesa al suo interno presenta oltre all’altare principale altri quattro altari laterali dedicati alla Santa Maria del Rosario, a San Giuseppe, al Sacro cuore di Gesù e all’amato Sant’Antonio di Padova.
Dentro, c’è una graziosa e accogliete cappellina contenuta nella chiesa dove si può praticare l’adorazione eucaristica o passare qualche momento di preghiera personale o di raccoglimento. Pochi metri quadrati, che sono il simbolo di come la semplicità spesso sa avvolgerti tutto.
La parrocchia guidata da Don Umberto dall’Igna svolge molteplici attività dal catechismo per i ragazzi a incontri di preghiera per adulti. Ogni venerdì sera, da diversi anni il parroco celebra la messa legata agli insegnamenti della divina volontà accogliendo molti fedeli che arrivano da altri comuni e anche da fuori provincia.
Una nota particolare va fatta per il gruppo campanari, ragazzi che suonano durante le feste principali le campane tirando le corde, tradizione ormai presente in pochissime chiese.
Un fatto molto suggestivo è legato a questa bellissima statua di Fatima, l’improvvisa lacrimazione dagli occhi della Madonna verificatosi la prima volta e poi ripetutosi altre volte. Nel vedere il volto della Madonna rigato da queste lacrime color “sangue” si ha la sensazione di osservare un volto famigliare che trasmette pace e silenzio interiore con la consapevolezza che si sta osservando un fenomeno che non è di questo mondo o non fa parte del razionale umano.
Gli studi datto dagli esperti hanno verificato che la lacrime che scendono dalla statua sono composte di olio e cera. Questo segno può dar vita a molte considerazioni personali da parte di ognuno, sia per chi ha il dono della fede, ma anche per chi non lo possiede. Sicuramente pochi possono restare indifferenti una volta davanti per la prima volta a quella statua.
E’ bello pensare che chiunque passi da quelle parti possa fermarsi a visitare quella bellissima Madonna senza nessun obbligo o richiesta di permesso per vederla, che sia un per una preghiera, per un momento di silenzio personale o per semplice curiosità; in un modo in cui oggi tutto deve rispondere alla regola della domanda/offerta, del fare per avere…lì troviamo un segno per fermarsi uscendo dagli schemi o dalla routine quotidiana ..tanto più oggi in questo periodo di crisi mondiale dove ogni certezza sembra essersi sgretolata.
Lì in quella statua in cima alle colline breganzesi il mondo ritorna ad essere semplice e genuino i piccoli gesti ritrovano valore e significato , la pace, il silenzio e la semplicità dell’esserci ritornano ad essere vivi ,le porte della chiesa sono sempre aperte in segno di accoglienza. Tutti credenti o meno siamo felici se a casa troviamo qualcuno ad attenderci con semplicità e calore…
Dario Testolin