Un evento da tutto esaurito, tra musica, poesia e memoria, che resterà inciso nel cuore del pubblico.Una formula molto innovativa per un cantante moderno abituato a stadio e palazzetti, ma è quello che vuole con questo nuovo tour.

 Teatro gremito, luci soffuse e un pianoforte che accarezza il silenzio. Ermal Meta ha regalato a Thiene molto più di un concerto: un viaggio nell’anima, tra parole sussurrate, riflessioni profonde e canzoni che curano. Un evento unico, organizzato da Alberto Parisotto, che ha saputo portare in città uno dei cantautori più amati e sensibili del panorama italiano. E il pubblico ha risposto con entusiasmo ed emozione. Una platea fatta di persone di tutta le età che hanno apprezzato l’intimità di performance interpretate da un cantante contemporaneo, il più attuale che Thiene ha potuto conoscere negli ultimi anni. Sul palco, un’atmosfera soffusa: quadri, lampade, abiti appesi, come se ci si trovasse nel salotto di un’anima che ha tanto da raccontare. Al suo fianco, Davide Pio al pianoforte, co autore, delicato e potente al tempo stesso, perfetto contrappunto alla voce intensa di Ermal. «Tradurre, il più velocemente possibile, quello che hai provato attraverso la musica…Però tradurre significa anche non poter dire», ha spiegato, regalando al pubblico uno sguardo prezioso sul momento sacro in cui nasce una canzone. «È l’atto prima della creazione: un mare, di notte, costante, da cui le canzoni si sollevano come un abbraccio di naufragi.»

Ogni frase un’immagine, ogni nota un’emozione. Il teatro è rimasto sospeso, rapito da parole che diventavano visioni. E poi, con leggerezza, anche l’ironia: «Pio, che è un uomo Pio, ha un sacco di storie da raccontare… non tutti molto raccomandabili. Ma lui sì. È raccomandabilissimo.» Ma il momento più toccante è arrivato alla fine, alla vigilia del 25 aprile: Ermal ha invitato sul palco gli Alpini della sezione di Montegalda e Lumignano, per intonare insieme una canzone popolare albanese, in omaggio alla libertà, alla memoria e al dialogo tra popoli.

Nonostante sul palco fossero solo in due, c’è stato un grande coinvolgimento, perché, come ha spiegato Meta quando ha presentato le date del tour, “quando scende il numero degli strumenti, quando si può cogliere meglio il senso delle parole e la voce non viene ‘asfissiata’, quando in sostanza metti meno ingredienti ne riesci a sentire meglio il sapore”. Gli arrangiamenti sonostati  tutti con chitarre elettriche. Poi un mellotron, un French Connection, un sintetizzatore molto particolare, e molto altro ancora.

Molti gli inediti presentati, ma ha cantato anche i suoi successi come Campione, Piccola Anima e Ragazza Paradiso, canzone che ha portato i presenti in platea a omaggiarlo con tante luci fatte con le torce dei cellulari. E in quel momento è sembrato non essere più nell’elegante Teatro Comunale di Thiene, ma nella curva composta di uno stadio.

Alla fine Ermal Meta non ha concesso interviste, ma si è “dato” per qualche selfie. “Peccato non averlo potuto vedere dal vivo – ha detto a fine serata Marika Dal Maso, una delle tante fan presenti  giovedì al Comunale di Thiene – , gli volevo raccontare della mia storia personale, che sembra la fotocopia della sua”.

Ermal, di origine albanese, ha voluto regalare qualcosa di unico alla città di Thiene, un pezzo della nuova canzone che è uscita un’ora la fine del concerto al Comunale:”Corriamo senza nemmeno rendercene conto. Verso la vita, lontano da essa. Un pendolo costante che non smette mai fi oscillare. Si può fermare il tempo in un attimo perfetto, in un giorno perfetto? È quello che mi sono chiesto e ne è nata una canzone. Sarà vostra da mezzanotte”.

Valentina Ruzza

 

 

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