Il Drago di Vaia è andato distrutto per sempre, due sere fa, a causa di un incendio doloso su cui ora si sta indagando. Sarà forse ricostruito (l’intenzione c’è tutta, e la raccolta fondi lanciata due ore dopo il triste fatto dal sindaco di Lavarone Isacco Corradi ha già raccolto quasi 32 mila euro), ma non potrà comunque essere lo stesso drago. Intanto, per i tanti appassionati di Land art che sono rimasti dispiaciutissimi per la distruzione di questa opera d’arte, può essere interessante sapere che il Drago di Vaia non era l’unica opera dell’artista Marco Martalar. Lo scultore veneto ha infatti realizzato più di una decina di opere di legno ricavate dal legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia nell’autunno 2018. Tutti con la tecnica ella Land Art, appunto, ovvero la messa a punto di opere d’arte che nascono in simbiosi con la natura e sono destinate, nel tempo, a degradare e poi sparire, a causa dell’azione degli elementi sul legno, volutamente non trattato.
Ecco quali sono gli altri lavori di Marco Martalar e dove si trovano:
– Leone Vaia, presso la piazzetta Casa Bianca di Jesolo (Venezia);
– Ape Vaia, lungo la ciclabile della Valle del Chiampo a San Pietro Mussolino (Vicenza);
– Cervo Vaia, in località Malga Millegrobbe a Luserna (Vicenza);
– La Custode, sull’Isola della Certosa a Venezia;
– Aquila Vaia, Località Barricata a Grigno (in provincia di Trento, al confine col Veneto);
– Lupa Vaia, al Pian della Casara, Levico Terme (Trento);
– Terra e cielo presso Cantina vinicola Maso Poli (Trento)
Sul suo profilo Facebook, il governatore del Veneto Luca Zaia, ricorda i lavori di Martalar e invita tutti ad andare ad ammirare queste “imponenti sculture” . Ricorda anche che esiste il percorso boschivo SelvArt – Parco Arte Natura – a Mezzaselva di Roana, sull’Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza). E conclude: “Buon lavoro Marco, possa l’arte rinascere dalle ceneri di ciò che non c’è più con ancora maggiore forza e bellezza”.