L’appuntamento, che si preannuncia intenso e coinvolgente, è aperto a tutti gli appassionati di teatro e a chiunque desideri confrontarsi con temi universali come la vita, la morte e la speranza.

Sabato 18 gennaio 2025, alle  20.45, la Sala Polifunzionale “Alda Merini” di Breganze ospiterà uno spettacolo teatrale di grande impatto emotivo: “Neve”, scritto e interpretato da Giovanni Betto, con la regia di Mirko Artuso. L’evento è organizzato dalla Pro Loco e dall’Amministrazione Comunale di Breganze e si inserisce in un contesto di riflessione storica, culturale e umana, in concomitanza con la ricorrenza della battaglia di Nikolaevka, combattuta il 26 gennaio 1943, durante la tragica campagna di Russia degli alpini italiani.

“Neve” non è solo uno spettacolo teatrale, ma una profonda meditazione sull’elaborazione del lutto e sulla fragilità dell’essere umano, temi universali che trascendono la storicità della guerra. Ispirato dalla sciagurata ritirata degli alpini italiani dalla Russia, il monologo si distacca dalla mera ricostruzione storica per focalizzarsi sulle emozioni e sulle esperienze che la guerra, con la sua brutalità, porta con sé. Giovanni Betto, nella sua interpretazione, spoglia la guerra della sua grandezza storica e la trasforma in un paradigma che rappresenta la condizione umana, instabile e illusoria.

Il protagonista della storia è un uomo che, attraverso la guerra e la morte, cerca di affermare la vita stessa. La morte, vera o presunta, non può spegnere la speranza e la gioia di vivere, e per questo Betto, con la sua potente voce, grida l’attaccamento viscerale alla vita, invitando il pubblico a gioire, ad amare e a perseguire la felicità. Un invito a sciogliere la neve, simbolo di sofferenza e di desolazione, e a rinnovare la nostra forza di vivere.

La scelta di proporre lo spettacolo teatrale in questo periodo dell’anno non è casuale. Il 26 gennaio si commemora la battaglia di Nikolaevka, una delle pagine più dolorose della storia della Seconda Guerra Mondiale per gli alpini italiani. La battaglia, combattuta nel contesto della ritirata dall’Unione Sovietica, fu un momento di grande sacrificio e sofferenza. Con “Neve”, Giovanni Betto non solo rende omaggio a quei soldati, ma invita anche alla riflessione sulla memoria storica e sul significato che la guerra ha nel nostro presente.

 

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