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Bobby Solo in concerto a Malo: sarà ospite dei Risi&Bisi. “Ecco com’è nata una lacrima sul viso”

Sono in vendita nella sede della Pro Malo di piazza Zanini, aperta tutte le mattine dal lunedì al sabato (tel. 0445/607500) i biglietti d’ingresso per la serata straordinaria di sabato 17 febbraio al cinema Aurora di Malo, in cui i Risi & Bisi ospiteranno Bobby Solo in concerto. Ha vinto due Festival di Sanremo e persino un Festivalbar. Del suo brano più famoso ha venduto 12 milioni di copie nel mondo. Sarà accompagnato dalla sua band (Valerio Marchetti alla chitarra, Stefano Pettirossi tastiere, Giorgio Antoniazzi basso e Emanuele Zamperini batteria). Nell’occasione i Risi & Bisi festeggiano i 40 anni di attività, avendo debuttato proprio all’Aurora il 26 febbraio 1984 nell’ambito del sessantesimo Carnevale. E ai loro 40 anni si aggiungono i 60 anni di “Una lacrima sul viso”, che furoreggiò al Festival del 1964 ma venne squalificata. Quindi, 40 più 60 fa 100, giusto nell’anno del centenario del Carnevale.

Come nacque “Una lacrima sul viso” che tu scrissi a 19 anni?

<La scrissi in cucina, ispirandomi ad un brano di Dean Martin di dieci anni prima. Ma a Sanremo, quando salii sul palco, mi tremarono le gambe e la voce si spense. Pensate che all’epoca al massimo avevo cantato dal vivo nelle feste studentesche del liceo di Milano che frequentavo. Lì mi trovai a fianco di mostri sacri mondiali della musica leggera come Paul Anka e Frankie Avalon e mi emozionai. Ero molto timido. Così decisero di farmi esibire in playback e venni squalificato>.

Però fu un successo stratosferico. Era previsto?

<La mia casa discografica, la Ricordi, non credeva in me. Alloggiavo nel sottoscala dell’hotel Royal ma il mattino dopo un cameriere venne a prendermi e mi trasferirono in una suite. Solo quella notte arrivarono alla Ricordi 350 mila prenotazioni del 45 giri. Dovetti incidere anche le versioni in spagnolo, francese, tedesco e persino giapponese. Però non chiedetemi il titolo di quest’ultima perché non lo ricordo.

L’anno successivo però tu trionfasti a Sanremo. Parliamo del 1965. Cosa cambiò?

<La Ricordi mi spinse a scrivere un altro brano lacrimoso ma con Mogol facemmo un compromesso storico e venne fuori “Se piangi se ridi”. La volevano con arrangiamento di archi, come poi fece Mina nella sua versione ma io buttai via tutto e la volli più pop>.

Nel ’66 a Saremo fosti abbinato agli Yardbirds, band di cui hanno fatto parte Jimmy Page e Eric Clapton. Li hai conosciuti?

<No ma allora c’era Jeff Beck, altro mostro sacro del rock. Passai 20 giorni a Londra con loro e conobbi Bryan Auger, Marianne Faithfull e Julie Driscoll che avevano lo stesso produttore>.

Conoscesti anche Mick Jagger. Come accadde?

<Lo incontrai a Roma alla Emi e ci fu subito simpatia. Andammo in osteria e ci bevemmo una bottiglia di sauvignon ghiacciato a testa. Non ti dico come ne uscimmo. Altri tempi…>

Cosa proporrai a Malo?

<Un concerto vero e proprio con tutti i miei successi più brani blues, rock’n roll e country e il dovuto omaggio a Elvis, il mio mito. Il mio ultimo brano, “indiano”, è un blues che sta piacendo ai giovani. Con la chitarra poi mi dicono che sono bravino e allora ci do dentro con i ragazzi>.

Sai che i Risi & Bisi ti hanno invitato perchè hanno saccheggiato un po’ tutto il tuo repertorio classico trasformandolo a loro piacimento. E prima di te canteranno qualche loro versione unita a sketch. Ti dispiace?

<Assolutamente no, anzi sono contento, così ci si diverte ancor di più. Basta che mi paghino la Siae…>

Faranno sicuramente “Siesta” che è un loro cavallo di battaglia e la loro versione di “Zingara”, nel tempo rifatta come “Sindaca” e “Menega”.

<”Siesta” la scrisse il compianto Herbert PaganiMa “Una lacrima…”, Se piangi se ridi”, “Gelosia” e “Non c’è più niente da fare” sono mie.

Nel loro repertorio cabarettistico ci sono anche “Se risi, se bisi” e “Una lacrima sul biso” oltre a “Gelosia”, diventata “Via Busìa”. Ovviamente tradotte in veneto. Problemi?

<Ho abitato a lungo a Pastrengo. Ora invece sto ad Aviano, in Friuli. La mia famiglia è di origine triestina e qui da voi mi trovo bene. E il vostro dialetto lo parlo…Anca massa….>

F.C.