Lunedì 1 novembre lo scrittore Mario Rigoni Stern sarà ricordato con un francobollo da 1,10 euro.
Lui, che in guerra fu una sorta di postino (uno dei suoi primi incarichi fu quello di portaordini) e di ‘inventore’ di francobolli.
“Siamo rimasti in pochi a ricordare”, sottolineava lo scrittore in ‘Aspettando la posta’, uno degli ultimi racconti, l’unico nel quale posta e francobolli dal fronte sono trattati organicamente. “Per esempio – prosegue l’autore – quando eravamo in guerra, specialmente in posti lontani come l’Albania e la Russia, l’unica cosa che ci collegava con l’Italia, con i nostri, con la morosa, con gli affetti, con la vita tout-court era la posta. Che naturalmente in tempo di guerra arrivava quando poteva e quando voleva”.
Mel libro, ‘Aspettando l’alba e altri racconti’ ricorda la cassettina di noce che doveva servire proprio per tenere le cose più personali e necessarie per chi era lontano da casa, e tra queste in primo luogo l’occorrente per la corrispondenza. “Per cinque lire me l’aveva costruito con materiale d’occasione il caporale Baiocchi, falegname della compagnia, nell’aprile del 1940, mentre eravamo accampati a Castellamonte, nel Canavese. Quella cassetta da soldati, fuori regolamento il Sergente nella neve “quando si avvicinò la guerra la consegnò a una lavandaia, alla quale diede il denaro necessario per spedirla ad Asiago, alla madre”.
Con altri documenti del consistente archivio di Mario Rigoni Stern, la cassettina è stata donata dai famigliari al Comune di Asiago. Da questo importante fondo sono state prelevate e, per ragioni di sicurezza conservativa riprodotte, alcune di queste buste e lettere che l’1 novembre sono esposte nella Sala dei Quadri del Municipio di Asiago dove, a partire dalle 15.30, il sindaco Roberto Rigoni Stern presenterà il francobollo per il centenario della nascita del grande scrittore.
Certamente la più rappresentativa tra le buste esposte è quella indirizzata a Giuseppe Rigoni a Vescovi, Milano. In un riquadro, nell’area di solito riservata al francobollo, il sergente Mario Rigoni Stern scrisse: “Zona sprovvista di francobolli (ma non di cartucce)” disegnando, accanto in un tondo un paio di sci, la vetta del Monte Cercino circondati dalle scritte: “Btg. Sciatori. m. ‘Cervino’ Pista”. Affidata il 26 marzo 1962 alla Posta Militare numero 152, al servizio della Divisione Fanteria Autotrasportabile “Torino” fu presa in carico il 13 aprile dalla censura milanese che due giorni dopo la ricollocò nei canali postali dove venne tassata per 50 centesimi”.
Danilo Bogoni (giornalista specializzato in filatelia)
Il pensiero di Luca Zaia
“Mario Rigoni Stern, a 100 anni dalla nascita che ricorrono domani, lo sentiamo ancora vivo, ancora tra noi, tra i suoi boschi dell’Altopiano di Asiago. Questa sensazione è la miglior dimostrazione di quanto la vita e l’opera di questo grande scrittore e uomo di cultura, abbia saputo penetrare gli animi e i cuori dei suoi concittadini asiaghesi, ma di chiunque, in Italia e nel mondo, ami l’intelligenza, la cultura, la buona scrittura, l’ambiente, alla cui valorizzazione e difesa Rigoni Stern ha dedicato parte della sua illuminata vita”.
Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda la straordinaria figura di Mario Rigoni Stern, del quale domani ricorre il centenario dalla nascita.
“La vastissima opera letteraria di Rigoni Stern parla da sola – aggiunge il Governatore – ma è la sua figura complessiva di uomo colto, impareggiabile osservatore, grande innamorato della sua terra, quell’Altopiano di Asiago dove nacque e morì, identitario vero e consapevole, che ne fanno qualcosa di straordinario. Un grande Veneto a tutto tondo”.
“Plaudo – conclude Zaia – alla decisione di Poste Italiane di dedicargli un francobollo. Scelta quanto mai opportuna, anche alla luce del fatto che uno dei suoi ultimi racconti ebbe come titolo ‘Aspettando la Posta’, nel quale posta e francobolli erano quelli che arrivavano dalla guerra, dal fronte. Tempi nei quali una lettera era pressochè l’unica cosa che collegava gli uomini al fronte con i loro affetti lontani, con la loro casa”.
di Redazione Altovicentinolnine