L’Amministrazione Comunale di Thiene ed il Circolo dei Poeti Dialettali “El Graspo” onorano la memoria di mons Giovanni Rossin, a dieci anni dalla scomparsa, con una serata pubblica all’Auditorium “Fonato” sabato 18 ottobre 2014 alle 20.30.
“Mons. Giovanni Rossin – commenta il Sindaco, Giovanni Casarotto – è stato un uomo di grandissima cultura. Nativo di Montagnana, scelse Thiene come città d’elezione e la nostra Città lo ricorda con rimpianto. Vogliamo conservare il Suo ricordo di educatore, fine umanista e poeta, tramandandolo alle giovani generazioni. Per questo ci è sembrato doveroso accogliere la giusta richiesta del Circolo “El Graspo” e procedere alla prossima intitolazione di una via cittadina, o in alternativa di un parco pubblico, al suo nome”.
Il programma della serata prevede i saluti ufficiali ed il ricordo del Poeta, la lettura di alcune sue composizioni poetiche.
La Bandabrian accompagnerà la serata, che sarà presentata da Claudio Cappozzo.
L’ingresso è libero.
Nato a Montagnana nel 1922, don Rossin ha legato la sua vita e la sua attività a Thiene in molti modi. Era insegnante nel Seminario del Barcon durante la guerra, tanto da venir ricordato da Giovanni Sartoratti nel suo “Achtung, Achtung”. Fu poi parroco al Santo di Thiene, insegnante di greco e latino nei licei di Thiene e di Schio. Fu poi rettore del seminario di Tencarola, finché si ritirò in pensione a Thiene. La sua grande passione è sempre stata la poesia, passione che ha finalmente potuto coltivare con continuità dopo aver abbandonato gli impegni professionali.
Lui stesso poeta, con lo pseudonimo “Nani del Borgo”, di poesie indifferentemente in italiano e in dialetto, così come in greco e in latino, è stato per anni presidente e animatore del gruppo di poeti dialettali de “El Graspo”, con cui ha prodotto e curato una serie di raccolte poetiche dialettali venete.
Don Rossin è stato tra i primi a valorizzare la poesia dialettale e l’utilizzo del dialetto veneto come efficace mezzo espressivo per rendere quei sentimenti che sono così insiti nella
cultura locale e nella sfera intima e domestica, che difficilmente possono essere espressi in italiano senza perdere espressività ed autenticità.
Ha lasciato numerosi libri di versi, prevalentemente in dialetto, ma anche in italiano, greco e latino. Tra questi “Marabotoli”, versi in dialetto montagnanese (1979), “Racolete”, sonetti veneti (1980), “Fiorino e rococò”, poema eroicomico in ottave, “Graspi – Versi Veneti” (1981) e “Man zonte” (2001). Tra i riconoscimenti ottenuti si ricordano il premio “Navetta d’oro” di Schio, nel 1985; il premio “A. Bettanin” di Noventa Vicentina nel 1987, Magna Laus al Certamen Catullianum di Lazise (VR), nel 1987, la Medaglia d’oro al premio di poesia “Il Murazzo” di Pellestrina (VE), nel 1985, il premio “Aque slosse” di Bassano del Grappa, nel 1980, la Medaglia d’argento alla Gara Nazionale del sonetto di Brindisi, nel 1974.
La poesia di mons. Rossin, per il suo spessore culturale, è oggetto di studio anche da parte di studiosi di alto livello, tra cui alcuni membri dell’Accademia Olimpica di Vicenza.