Quattro appuntamenti per proporre un nuovo modo di incontrare la Bibbia. Torna a Schio da venerdì 31 maggio per la sesta volta il Festival Biblico con il contributo del Comune. Gli incontri avranno come suggestivo scenario la Chiesa di San Francesco (via Baratto). Tema dell’edizione 2013 del Festival vicentino – che oltre Vicenza e Schio, coinvolge numerosi altri comuni della Provincia – è “Se conoscessi il dono di Dio. Fede e libertà secondo le scritture”.
Il primo evento scledense in programma è venerdì 31 maggio alle 20.30 con “la libertà dell’orante. Le immagini e le parole della preghiera”: una riflessione biblica e foto d’artista con il biblista Bruno Maggioni e il fotografo Silvano Chiappin. Si prosegue sabato 1 giugno alle 20.30 con “Un’ala di riserva. Messa laica per don Tonino Bello” (unico appuntamento a pagamento, biglietto d’ingresso: 8 euro), spettacolo teatrale tratto da scritti di Don Tonino Bello, con le musiche di Michele Lobaccaro dei Radiodervish eseguite da Fabrizio Piepoli, Alessandro Pipino e Michele Lobaccaro. Voce narrante è Stefano Panzeri.
Lunedì 3 giugno, sempre alle 20.30, ci sarà “la libertà dei perdenti. Le beatitudini: vangelo e volti”, una lectio divina sul vangelo delle beatitudini accompagnata dalla mostra fotografica “Sguardo di-verso”: protagonisti della serata saranno Elide Siviero, collaboratrice presso il servizio di catecumenato della Diocesi di Padova, e l’artigiana dell’arte Tatiana Rubini.
Chiude questa edizione del Festival a Schio, martedì 4 giugno alle 20.30, la lettura teatrale “Oscar e la dama in Rosa. Liberi di scrivere a Dio”: lo spettacolo, tratto dall’omonimo libro di Eric-Emmanuel Schmitt, sarà messo in scena dagli attori della Compagnia Teatro di Sabbia con la consulenza alla regia di Piergiorgio Piccoli.
Scheda dello spettacolo “Un’ala di riserva”
“Un’ala di riserva” è probabilmente la poesia più conosciuta di Don Tonino Bello, un testo che come altri suoi scritti ha lavorato l’animo di Michele Lobaccaro dei Radiodervish, fino a suggerirgli l’idea di dare vita ad un’opera che prende il titolo proprio da questa poesia. È un progetto realizzato sotto forma di messa, che va a rinvigorire la produzione sacra dal versante della canzone popolare. Ne risulta un omaggio ispirato a Don Tonino Bello, vescovo in prima linea per la pace e la lotta ad ogni forma di emarginazione, dove vengono toccate le pagine più importanti ed ispirate della sua produzione come “Maria, donna di frontiera”, “La Lampara” e gli “Auguri scomodi”. Questa messa musicale prende forma nell’uso raffinato di sonorità mediterranee, etniche che incontrano i testi liturgici in latino e le canzoni in italiano ispirate agli scritti più poetici di Don Tonino Bello. Non mancano sperimentazioni innovative che accostano espressioni spirituali appartenenti a culture diverse, come nel caso del Kyrie che si incrocia con la professione di fede islamica. Nella composizione della messa laica Michele Lobaccaro segue le indicazioni desunte dalle numerose riflessioni elaborate dallo stesso don Tonino sulla liturgia eucaristica. (Don Tonino Bello)
A questo proposito una chiave di interpretazione utilizzata dall’autore sta nell’indicazione, dello stesso vescovo di Molfetta, che la messa dovrebbe metterci in crisi ogni volta per scaraventarci fuori, allontanarci dalla ripetizione del già visto per orientarci verso l’inedito. Perché, come scriveva don Tonino, la pace è finita, andate a messa. perché se vai a messa è finita la tua pace . Lo spettacolo è un percorso che si sviluppa tra i brani della messa, eseguiti dal trio composto da Fabrizio Piepoli, Alessandro Pipino e dallo stesso Michele Lobaccaro, e le letture tratte da pagine di Don Tonino, che hanno ispirato l’opera, alternate e incrociate alla proiezione di video in un crescendo emotivo e narrativo coinvolgente.
di Redazione Thiene on line