In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, da oggi, 25 Novembre, il Collettivo Starfish di Schio ha organizzato una mostra collettiva realizzata da otto artisti scledensi e dei dintorni che rimarrà esposta per tutta la settimana in otto bar di Schio.
‘Lo scopo della mostra – spiegano i membri dell’associazione – è di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, violenza che purtroppo leggiamo spesso sui giornali e che lascia la maggior parte dell’opinione pubblica indifferente. Eppure, le statistiche parlano chiaro: nei 28 paesi dell’unione Europea, una donna su tre in Europa subisce violenza e questo problema colpisce 62 milioni di cittadine europee tra i 17 e i 74 anni.
Una donna che ha subito violenza, che sia psicologica o fisica, necessita di una rete che la sostenga, di istituzioni che la proteggano e che condannino atti di questo tipo senza riserve. Purtroppo però spesso per una donna è difficile denunciare questo genere di reati ed ottenere giustizia in un rapporto giuridico che richiede prove inconfutabili.
Un esempio vicino a noi è quello dei crimini commessi dai militari statunitensi a Vicenza, che vengono processati negli Stati Uniti lasciando i loro crimini impuniti in Italia.Le istituzioni spesso non agiscono quindi per tutelare la donna che ha subito abusi e probabilmente, questo accade perché manca nella cultura della nostra società una sensibilità e un riconoscimento di questa problematica. Ci è parsa pertanto fondamentale un’iniziativa di questo tipo per far comprendere che questo tema ci riguarda tutti’.
La mostra si basa su otto storie di violenza che sono state rielaborate da fatti di cronaca avvenuti negli ultimi due anni nel territorio di Schio e dintorni. Queste storie sono state tradotte in immagini da otto artisti, che hanno trasportato su una sagoma di cartone la loro interpretazione. Le opere occuperanno lo spazio fisico di una persona in otto locali scledensi, dove le persone sono invitate a sedersi con loro e a leggere la loro storia, a non lasciarle sole e a non girarsi dall’altra parte.
di redazione Thiene on line