Si terrà domani a Schio (martedì 21 ottobre), il primo di quattro incontro organizzati in provincia di Vicenza da Cgil, Cisl e Uil provinciali, Caritas Vicentina e Associazione Piccoli Proprietari Case e da alcune Amministrazioni Comunali al fine di informare sul progetto degli Affitti Sociali Sicuri.
L’appuntamento, promosso insieme al Comune di Schio è alle ore 20,30 presso l’Istituto Salesiano Don Bosco (via Marconi 14): sono stati invitati tutti gli amministratori dei Comuni dell’Alto Vicentino, gli operatori dei servizi di emanazione sindacale, i volontari Caritas e i cittadini interessati a capirne di più. Interverranno il direttore della Caritas diocesana don Giovanni Sandonà, un rappresentate dei sindacati e l’assessore al sociale del Comune di Schio Cristina Marigo.
Siglato nell’aprile scorso dalla Caritas Vicentina, dalla Prefettura e dalle prime sette Amministrazioni Comunali, il progetto, che vuol essere uno strumento per prevenire l’incapacità incolpevole di pagare il canone di affitto dell’abitazione, è oggi sottoscritto da 17 Comuni (Vicenza, Arcugnano, Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio Maggiore, Schio, Valdagno, Quinto Vicentino, Bolzano Vicentino, Marostica, Nove, Pianezze, Creazzo, Pojana Maggiore, Sossano, Orgiano e Asigliano Veneto): sono ancora tante quindi le amministrazioni comunali da coinvolgere.
Con l’incontro inizierà nel territorio dell’Alto Vicentino anche la distribuzione, tramite i sindacati, di un volantino informativo.
L’importanza degli affitti sociali emerge chiara considerando che, nel solo mese di settembre 2014, sono stati 6 i progetti avviati in provincia di Vicenza, uno dei quali proprio a Schio.
“Nel vicentino nei soli primi otto mesi di quest’anno – spiega Gianfranco Refosco, segretario provinciale Cisl, a nome anche della Uil e della Cgil – sono 5.000 i lavoratori alla prese con crisi aziendali; sono altrettante famiglie che possono trovarsi a breve in difficoltà con il pagamento dell’affitto. Un numero al quale vanno aggiunte le situazioni di crisi pregresse e tutte le situazioni di difficoltà lavorativa che riguardano le aziende con meno di 15 dipendenti. Se a questo aggiungiamo un secondo dato, ossia che i provvedimenti di sfratto emessi in provincia nel 2013 sono stati 1.177, cioè il 9,8% a fronte di una media nazionale del 4,4, e che gli sfratti eseguiti sono stati 382, il 14% in più rispetto all’anno precedente e quasi il doppio della media italiana che si ferma al 7,7%, si capisce come la situazione abitativa sia nel vicentino davvero drammatica. I sindacati per questo si impegnano a diffondere il progetto Affitto Sociale Sicuro affinché si possano evitare conflitti fra proprietari ed inquilini e costruire una rete comunitaria di risposta a questa emergenza”.
Il progetto Affitti Sociali Sicuri
Il progetto Affitti Sociali Sicuri consiste in un accordo fra Prefettura di Vicenza, Comuni e Caritas Vicentina, in collaborazione con Cgil Cisl Uil di Vicenza per la diffusione e l’informazione. Ha lo scopo di prevenire e, se possibile, sanare situazioni di difficoltà nel sostenere i costi dell’affitto a causa di riduzione del reddito da lavoro che potrebbero aggravarsi e sfociare in procedure di sfratto. L’intervento a sostegno di inquilini e proprietari prevede anzitutto il dimezzamento o almeno una riduzione significativa del canone di locazione pattuito in sede contrattuale, e l’erogazione di un contributo di 6 mesi rinnovabili per ulteriori per 6 mesi fino ad un massimo di 250,00 € mensili, 60% a carico del Comune competente e 40% a carico della Caritas Vicentina.
L’intervento si attiva con la comunicazione alla Caritas Vicentina della delibera comunale di adesione all’iniziativa. L’iniziativa è aperta anche ai Comuni della Diocesi Vicentina nel padovano e nel veronese con un accordo diretto Comune-Caritas.
I destinatari sono cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti nei Comuni che hanno aderito all’iniziativa, in possesso di un contratto di locazione regolare che alla data della domanda non abbiano ancora subito l’avvio del procedimento di sfratto e che possano documentare la disponibilità della sospensione dello stesso da parte del proprietario.
Al proprietario di un’abitazione l’affitto sociale conviene perché gli consente di non pagare tasse o imposte per un’entrata che non ha più. Inoltre riducendo il canone paga all’erario solo in base a quanto effettivamente percepito e non deve sostenere i costi legali delle procedure di sfratto, lunghe e di esito incerto. Infine, evitando di avvelenare il rapporto con gli inquilini, egli diventa parte attiva della rete che dà una mano alle famiglie che incolpevolmente non ce la fanno più.
L’impegno del Comune di Schio
“La rete di sostegno composta da Comuni e Caritas costituisce una garanzia che dà tranquillità sia ai locatari che agli affittuari, gli affitti sociali sono un’iniziativa utilissima per prevenire situazioni di morosità prima che si cronicizzino” sottolinea l’assessore ai servizi sociali del Comune di Schio, Cristina Marigo.
A chi rivolgersi
A Schio al Servizio QUISociale, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, o al Servizio di Segretariato Sociale il mercoledì dalle 9.30 alle 12.30, con ingresso da Piazza Statuto, 17.
A Vicenza alla Cgil (Vicenza, via Vaccari 128, tel. 0444 564844), alla Cisl (Vicenza, viale Carducci 23, tel. 0444 228742), alla Uil (Vicenza, via S. Quasimodo 47, tel.0444 562477), all’Associazione Piccoli Proprietari di Case (A.P.P.C., c/o Soluzioni Immobiliari, Vicenza viale S. Agostino 91, tel. 0444 963128) e alla Caritas Vicentina (Vicenza, Contrà Torretti 38, tel. 0444 304986, www.caritas.vicenza.it)