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Edith Stein, primo appuntamento con il Trittico per la Fede, stupisce e coinvolge

L’acustica perfetta della chiesa della Pentecoste di San Vincenzo a Thiene ha raccolto ieri sera, le note poderose e consolatorie di ’Edith Stein’, oratorio per soli, coro ed orchestra di Lorenzo Fattambrini su testo di don Piergiorgio Sandona`.

Sotto la partecipata direzione di Sergio Gasparella, i gruppi corali delle parrocchie di San Vincenzo, Thiene e Grumolo Pedemonte, il Coro Gregoriano femminile di San Vincenzo, il Coro delle voci Bianche San Vincenzo ed il gruppo corale Ottavagiusta di Thiene si sono avvicendati e fusi con l’Orchestra San Vincenzo.
Presente il sindaco Gianni Casarotto, l’arciprete del duomo Don Livio Destro, un nutrito pubblico di religiosi e laici. Sandro Pozza  ha introdotto lo spettacolo.
Una sapiente fusione fra le dissonanze della musica contemporanea e le armonie polifoniche del canto gregoriano ha reso acusticamente la coesistenza nel vissuto della santa, martire nei campi di sterminio, fra lo stridore nazista e l’accordo con il divino.
La disumanizzazione del Lager non è quindi l’estrema confutazione dell’esistenza di Dio, ma la percezione stessa dei contrasti terreni  postula la necessita` di una verita` al di sopra ed oltre essi, la scientia crucis è scuola di vita eterna e di amore che tutto puo` sollevare, anche e proprio nella tribolazione.
Edith Stein, intellettuale al femminile, filosofa che in gioventu` aveva abiurato la fede, per poi scoprire che ’la sua ricerca della verita` era preghiera’, e farsi suora carmelitana scalza, e` una figura estremamente moderna e vicina a noi. Viene scelta come tramite fra l’uomo moderno, caparbio nella sua razionalita` e talvolta ignaro che essa e` ricerca del bene, e l’esperienza della fede, che non nega la verita` ma la potenzia, all’apertura dell’anno di meditazione che Papa Benedetto XVI ha dedicato alla Fede, dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013.
L’oratorio fa parte di un ’Trittico per l’anno della fede’, che prevedra` anche ’Massimiliano M.Kolbe’, sabato 26 gennaio, nel Giorno della memoria, e ’Madre Teresa’, sabato 18 maggio, vigilia di Pentecoste. Si apre con la limpidezza incredula del Gesu` del ’Necdum fidem habetis’ ( perche` dunque non avete ancora fede?), e si chiude con la polifonia poderosa della commemorazione dell’ingresso di suor Teresa Benedetta della Croce nella camera a gas, il 9 agosto 1942, martirio non imposto, ma spontaneamente scelto in una dimensione che fonde la liberta` kantiana con la trascendenza cristiana.
’Una serata stimolante, che fa veramente vibrare il cuore’ – ha commentato don Livio, ed il primo cittadino ha aggiunto: ’Musica potente e coinvolgente, testo toccante ed esecuzione esemplare’.

Umberto D’Anna