Da alcuni giorni è uscito un nuovo piccolo capolavoro dalle mani creative di don Marco Pozza, volto noto della Chiesa thienese, padovana e, ormai, italiana. 

Il 34enne sacerdote originario di Calveneormai prossimo al Dottorato in Teologia Fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e dal 2011 cappellano del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova, ha tratteggiato il tema della misericordia (tornato tanto alla ribalta con Papa Francesco) a partire da otto parabole evangeliche, commentate e attualizzate ne “L’odore del gregge. Squarci di misericordia sul far della sera” edito dai tipi della casa editrice romana CVS (Centro Volontari della Sofferenza). 

 

Filo rosso la misericordia, appunto, e l’esperienza della periferia a partire dalla missione sacerdotale di don Marco dietro le sbarre. ‘La strada tracciata in queste 167 pagine – confessa don Marco – l’ho percorsa insieme con la mia gente di galera: sono stati loro a farmi sospettare che la grazia di Dio, per chi la guarda da fuori, non è sempre facile da comprendere’. La loro presenza nella mia vita – continua il cappellano – è condizione necessaria per decifrare la misericordia di Dio. I loro nomi e i loro indirizzi sono coperti dalla privacy. Anche se di loro un giorno si è udito dove conduca l’amare la loro presenza: “Ero carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,26)’. 

A impreziosire il libro molte foto della nostra terra pedemontana e della natia Calvene (la chiesa di San Bellino al Monte, il crocifisso di località Vanzo, il pozzo di Baita Genzianella a Folgaria), oltre al protagonista della copertina, Giovanni Fofa classe 1927 residente nella contrada Malleo di Sotto sempre a Calvene, immortalato dall’amico del don, Gigi Abriani. 

Nelle frizzanti pagine di don Marco sembrano riecheggiare le parole pronunciate lo scorso 23 ottobre dal Papa: ‘Per favore – ha detto Francesco ai cappellani delle carceri italiane – dite che prego per loro: li ho a cuore. Prego il Signore e la Madonna che possano superare positivamente questo periodo difficile della loro vita. Che non si scoraggino, non si chiudano. Anche Dio è un carcerato, non rimane fuori dalla cella. Lui è un carcerato, dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, delle tante ingiustizie che è facile applicare per punire i più deboli, mentre i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque’. 

Don Marco, che si dedica giorno e notte ai circa mille detenuti del penale di Padova, sta raccontando in tante parrocchie e scuole di tutta la penisola la sua esperienza dietro le sbarre. Tra l’altro anche il settimanale della diocesi di Padova, La Difesa del Popolo, dallo scorso 27 ottobre, dedica una rubrica mensile, dal titolo “Lupus in carcere”, al mondo dei detenuti  curata proprio da don Pozza. 

Un segno di attenzione a questo mondo di periferia tornato alla ribalta, come mai prima, con Francesco.

di Redazione Thiene on line (foto Gigi Abriani)

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