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Carrè. Il sindaco ritorna a scuola nei panni dell’Orco con le penne

‘Se una mattina d’ottobre un sindaco… leggesse Italo Calvino’ si chiamerebbe certamente Davide Mattei. Il simpatico titolo che parafrasa una nota opera del geniale narratore italiano scomparso 30 anni fa è quello dato all’iniziativa partita questa settimana nelle due classi prime della Scuola primaria ‘G. Pascoli’ di Carrè.

 

Sindaco e vicesindaco Valentina Maculan hanno colto al balzo il progetto ‘Libriamoci’ condiviso da molti comuni italiani, e cioè le giornate di lettura ad alta voce nelle scuole dal 26 al 31 ottobre, ormai alla seconda edizione, inserendolo in un quadro più ampio per ricordare Calvino e da riproporre ogni anno.

 

Carrè ha presentato ai bimbi, molto divertiti dalla novità, proprio la lettura di una delle ‘Fiabe italiane’ dello scrittore. ‘La scelta non è casuale – ha dichiarato il vicesindaco Maculan –  in quanto quest’anno, il 19 settembre, è caduto il trentesimo della morte dell’autore e, in accordo con la Preside Luciana Bassan e le insegnanti dell’Istituto Comprensivo, abbiamo dato avvio a settembre al cosiddetto ‘anno calviniano’. Un anno in cui i bimbi della Primaria e i ragazzi della Scuola media lavoreranno sulla lettura e la riscoperta delle opere di questo autore, con riflessioni, discussioni, messe in scene e disegni’.

 

Martedì i bambini della prima classe hanno potuto ascoltare la bella e inquietante storia de ‘L’orco con le penne’ recitata dal Primo cittadino, un poco emozionato da questa inedita platea, dalla stessa Valentina Maculan, che ricopre anche il ruolo di assessore alle politiche scolastiche, e dalla maestra Terry Borgo, referente del progetto. Si spera che con queste iniziative i giovani studenti si sentano più vicini ai libri e non solo, magari vedranno i loro amministratori con meno distacco.

 

‘Le fiabe italiane sono storie di viaggi, di spostamenti, di migrazioni – ha aggiunto infine Maculan – di personaggi coraggiosi e tenaci, che cercano di cambiare il proprio destino con la speranza di trovare condizioni di vita migliori per sé e per i propri figli’. Per il vicesindaco queste fiabe possono far ragionare anche i più piccoli ‘sulle cause che costringono sempre più persone ancora oggi ad abbandonare il proprio paese. Un filo rosso, quello del viaggio, che deve farci riflettere e che ci permette di portare le ‘Fiabe italiane’ dal 1956 al 2015 e di render nostro uno dei più importanti narratori italiani del secondo Novecento’.

 

Marta Boriero