Grande commozione  ad Arsiero, per un dono alquanto originale. La cittadinanza e il Comune lo hanno ricevuto con estremo orgoglio, in particolare per chi, ormai anziano,  si ricordava di aver sentito parlare dell’avvenente Jole Turri.  Nata ad Arsiero ma trasferita giovanissima a Roma nel 1916 nel periodo della Strafexpedition, e mai più ritornata, se non per brevi periodi. Quasi come una fiaba la figlia Silvia Moulin Micciarelli, dopo più di cento anni, ha riportato anche fisicamente la memoria della madre donando al Comune l’intera collezione artistica in suo possesso, frutto della personalità poliedrica di questa donna che non ha mai dimenticato il suo paese d’origine, tanto da decidere di voler farsi conoscere al modo proprio con il nome d’arte di Jole d’Arsiero.

 

 

Jole Turri, artista dalla personalità poliedrica, poetessa, pittrice, critica d’arte e cantante, nata nel 1906 ad Arsiero da una famiglia di artisti, è originaria di Arsiero da parte di madre, Maria Fontana, mentre il padre Ernesto, veronese, era un pittore che aveva dipinto alcune opere nel cimitero di Arsiero, oggi non più identificabili. Dopo il trasferimento a Roma del 1916, Jole trascorre la giovinezza nel clima eclettico della capitale e respira la nascita del futurismo, iniziando a dipingere, comporre musica e poesie, e ad esibirsi in spettacoli canori, diventando un soprano lirico molto apprezzato. Nel 1930 si sposa con un professore di lettere, Micciarelli, e nel 1934 nasce Silvia, l’unica figlia. Durante la seconda guerra mondiale si separa dal marito, ma continua a coltivare l’arte in tutte le sue forme, anche in ristrettezze economiche, e per poter vivere diventa critica d’arte e giornalista, collaborando con il Messaggero.

Durante il suo intervento, la figlia Silvia, accompagnata nella terra di origine della madre dal sindaco di Orgiano, paese natale del padre, non ha nascosto il grande affetto per la madre, morta prematuramente nel 1966: “Avevamo un rapporto speciale”, ha confidato alla numerosa e attenta platea, “aveva una voce bellissima e per me era l’immagine stessa della bellezza, ed ho provato a riprodurla per quel che potevo anch’io sulla tela che vedete. Il suo lavoro era però incerto, e sapevo che, una volta cresciuta, avrei dovuto essere io a sostentarla, e questo mi ha tenuta lontana dall’amare l’arte per tutto il periodo della mia giovinezza. Ma poi mi sono sposata in Francia e là mi sono resa conto, con la lontananza, che l’arte mi mancava. Ero sempre vissuta in mezzo ad essa e non potevo starvi lontano tutta la vita. Così mi sono messa a dipingere, avvicinandomi a mia madre. Non ho avuto figli, ed ho 80 anni. Non voglio che le sue opere vadano disperse, desidero che vengano conservate ad Arsiero, paese che sempre ha fatto parte della vita di mia madre, e dei nostri ricordi affettuosi”.

 

Oltre alla rapida descrizione dei fatti salienti della vita dell’artista ricostruiti dal moderatore Carlo Menegante, l’evento è stato arricchito dalla voce di Miriam Dalle Nogare che ha recitato alcune poesie di Jole dedicate alla figlia Silvia, mentre Barbara Zaltron al violino e Cristina Meneghini al piano hanno fatto rivivere con un piacevole intermezzo musicale la poesia musicata dalla stessa Jole.

Ha chiuso la celebrazione un incisivo intervento del professor Ferrari che ha illustrato brevemente le caratteristiche pittoriche delle tele, delle quali il critico ha evidenziato il taglio classicistico che non risente del futurismo di moda allora, il vigore del disegno e la vivacità del colore. “Nei ritratti”, ha concluso Ferrari, “possiamo vedere dei volti di persone di Arsiero dei primi del novecento, e dai paesaggi possiamo tornare al di là con la memoria alle rade case sparse nel verde. La strada coi cipressi ci trasmette la nostalgia di cosa cera allora. È certo che l’opera di Jole arricchisce le bellezze di Arsiero”.

 

La donazione, che comprende 14 quadri, alcuni dei quali di altri autori della collezione privata della stessa artista, il ritratto della madre di Silvia Micciarelli, tre miniature, due volumi di poesie e una collettanea di articoli scritti da Jole o dedicati a lei, sarà provvisoriamente in esposizione nella sala convegni ex scuole elementari, e c’è la speranza che possa essere incrementata. Infatti è stato lanciato dai curatori della mostra un piccolo appello ai presenti, visto che manca uno studio critico sulla sua vita e sulla sua personalità: chiunque avesse documenti o ricordi di Jole si metta in contatto con l’Amministrazione per condividerli e renderli noti. E’ in programma una pubblicazione che renda doverosa memoria all’originale artista arsierese che cantò anche per gli americani dopo la liberazione, nonché omaggio alla generosità della figlia.

 

Tiziana Occhino, sindaco di Arsiero, ha manifestato la sua soddisfazione per questo dono ed ha ammesso con garbo: “La signora Silvia aveva contattato i tre candidati sindaci già prima delle elezioni poiché voleva essere certa che la sua donazione potesse essere interessante per tutti’. L’evento si è potuto concretizzare grazie all’interessamento dell’ex assessore alla Cultura Cristina Meneghini, che ha mantenuto i contatti con Silvia.

Marta Boriero

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