Questa settimana sono iniziati i lavori al Giardino Jacquard. La ditta, a cui sono stati aggiudicati i lavori del terzo lotto, provvederà alla sistemazione della parte botanica del giardino e ad alcuni interventi di restauro architettonico, in particolare della cancellata e dei percorsi in acciottolato, che verranno ripuliti e, dove serve, rimossi e risistemati. Saranno messi in sicurezza anche alcuni parapetti pericolanti e analizzato lo stato della gallerie.
Nello specifico gli interventi di questo lotto saranno così articolati.
La sistemazione della parte botanica richiede l’abbattimento di 30 esemplari fra alberi e grossi arbusti e la potatura di 21 piante, anche di grosse dimensioni.
In particolare gli abbattimenti riguardano per la maggior parte esemplari con problemi fitosanitari e di stabilità, o piante e arbusti che, per la crescita delle radici, interferiscono con le strutture architettoniche esistenti.
Verrà anche eseguita una selezione di piante nei gruppi che hanno ormai raggiunto una sproporzionata densità.
Gli abbattimenti verranno ampiamente compensati dalla messa a dimora di 25 nuovi alberi e di circa 800 nuovi arbusti, suddivisi in una settantina di specie tipiche dei giardini Ottocenteschi.
Le opere a verde verranno effettuate in due momenti distinti per poter eseguire le necessarie opere di ripristino dei percorsi in “saliso” e di ricomposizione delle aiuole originarie.
Il progetto, redatto dal dr. Giorgio Cocco, ripropone fedelmente il disegno originario di Antonio Caregaro Negrin, essendo disponibili sia le planimetrie storiche che diversa documentazione di acquisto delle piante.
Il progetto è stato visionato da una commissione formata da esperti voluta dall’Amministrazione comunale ed approvato dalla Soprintendenza competente.
Questo è il primo intervento strutturale che viene effettuato sul giardino dopo i lavori degli anni Novanta, fortemente voluti dalla sezione di Schio di Italia Nostra con l’apporto di numerosi volontari e sostenuto dall’allora proprietà Gaetano Marzotto & Figli S.p.a. Il rinnovato interesse per le sorti del giardino portò, il 22 aprile del 1995, al Decreto di Vincolo da parte del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.
Dopo il ripristino dei percorsi in “saliso” si procederà con il restauro delle opere architettoniche: in particolare i quattro pilastri e la recinzione metallica di via Pasubio, ma anche le pareti e balaustre con elementi lapidei, cotto e ciotoli e le ringhiere metalliche del belvedere.