Le collezioni archeologiche del Comune di Schio tornano oggi ad essere visitabili grazie alla mostra “A decoro di Schio intellettuale e studiosa”, a cura di Andrea Raffaele Ghiotto. Dal 14 maggio al 2 luglio nelle sale di Palazzo Fogazzaro si potranno nuovamente apprezzare i reperti archeologici della collezione Cibin Gori, ma anche le monete e le medaglie della collezione Strolin e le imitazioni di vasi greci della collezione Mazzon.
La collezione archeologica Cibin Gori. Si compone di oltre 4000 reperti, molti provengono dagli scavi nella grotta di Bocca Lorenza (Santorso) e dai siti di Castel Manduca (Piovene Rocchette) e Magrè. Altri, invece, sono frutto di ritrovamenti avvenuti a Schio, Santorso, Caltrano, Chiuppano e, più in generale, nel territorio dell’Alto Vicentino. A questi manufatti si aggiungono un centinaio di monete e un piccolo ma significativo nucleo di ceramiche di produzione greca e magnogreca. La collezione si inserisce nel contesto della vastissima e poliedrica raccolta costituita da Guido Cibin (Oderzo 1860 – Schio 1947), che tuttora sorprende per la sua importanza storico-documentaria e per l’originalità e la varietà dei contenuti: essa comprende infatti non solo reperti archeologici, ma anche monete e medaglie, cimeli della Prima Guerra Mondiale, documenti, pubblicazioni e altro ancora. Appassionato di archeologia fin dalla più tenera età, Cibin si spese a lungo per dotare Schio di un proprio Museo Civico, senza tuttavia raggiungere il risultato sperato. Per volontà degli eredi, nel 2014 la collezione è stata affidata al Comune di Schio.
La collezione Strolin. Rappresenta una ricca e interessante raccolta numismatica, che ammonta a quasi 3500 monete e medaglie. La sua natura può dirsi di carattere enciclopedico, poiché non riguarda un particolare ambito cronologico o geografico, ma spazia da esemplari di età greca, romana (sia repubblicana sia imperiale) e bizantina, fino alle emissioni dei pontefici, di alcuni stati italiani preunitari e di altre nazioni. Parte della raccolta proviene dai canali tipici del mondo del collezionismo, ma non mancano monete provenienti dal territorio scledense. Artefice della collezione fu Teopisto Strolin (Schio, 1868-1951) che nel corso della sua vita arrivò a raccogliere oltre 12000 esemplari. Nel 2014 parte consistente della raccolta è giunta in possesso del Comune di Schio per volontà testamentaria della nipote ed erede Angela Lucia Strolin.
La collezione Mazzon. È una piccola ma curiosa raccolta di manufatti, composta da una ventina di esemplari. Accanto ad alcune statuette in bronzo e ad altri oggetti, si distingue un gruppo di 12 imitazioni di vasi greci e magnogreci, caratterizzato dalla varietà delle forme ceramiche e dalla scelta dei soggetti raffigurati. La raccolta esprime la profonda attrazione esercitata dall’arte vascolare greca sull’industriale Giovanni Mazzon (Schio 1925 – Legnago 1993), che ha voluto lasciare in eredità la collezione al Comune di Schio.