Il 27 gennaio del 1945 le truppe delle forze armate russe oltrepassarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, liberando il mondo dall’orrore dell’Olocausto. Ma oltre alle crudeltà naziste che tutti ben conoscono devono essere tramandati anche certi episodi di pura solidarietà di coloro che, mettendo a repentaglio la propria vita, hanno avuto il coraggio di proteggere i perseguitati.
E’ il caso di Giorgio Perlasca, protagonista stasera ad Arsiero alle 20.30 nella sala conferenze del municipio di una serata raccontata dal figlio Franco. Lo Schindler italiano, nato a Como nel 1910 e scomparso a Padova nel 1992, durante la seconda guerra mondiale si stabilì a Budapest lavorando come commerciante di carni, e riuscì con coraggio e non senza rischi a salvare la vita di oltre 5 mila ebrei ungheresi, fingendosi il console spagnolo ’Jorge Perlasca’ e rilasciando finti salvacondotti per evitare le deportazioni.
A guerra finita Perlasca redasse un memoriale di tutta la vicenda, ma si dovette aspettare il 1987 perché il mondo conoscesse la storia di quest’uomo, che non volle raccontare nemmeno alla famiglia ciò che era riuscito a fare per gli altri, quando delle donne ungheresi residenti in Israele riuscirono a rintracciarlo e a rendere pubblica la vicenda di oltre 40 anni prima.
Su iniziativa del figlio Franco è nata nel 2003 la fondazione a lui dedicata che si occupa di promuovere iniziative culturali ed umanitarie a favore dei profughi e dei perseguitati
Durante la serata ci saranno le letture di Valeria Pegoraro e gli interventi musicali di Chiara Veronese, Francesco Dalla Riva, Lorenzo Dal Molin e Tommaso Lovato.
M.B.