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Sarà proiettato al Teatro Comunale sabato 21 ottobre 2023, alle 20.30 l’atteso lungometraggio 800 giorni del regista Dennis Dellai, liberamente ispirato al rapimento Celadon, il più lungo sequestro di persona della storia.
«La Città di Thiene si appresta ad accogliere con entusiasmo e grande attesa l’ultima fatica cinematografica di Dellai – dichiara l’assessora alla Cultura, Ludovica Sartore –. Il film si è aggiudicato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il Leone di Vetro, dedicato alle produzioni cinematografiche che hanno saputo valorizzare l’eccellenza turistica e culturale del territorio veneto. Questo la dice lunga su quanta strada Dellai e Progetto Cinema abbiano percorso dal primissimo film, Terre Rosse. Esprimo la viva soddisfazione del Comune di Thiene che, fin dagli inizi, ha sempre creduto nel Progetto Cinema, con il proprio sostegno e patrocinio. Sarà una serata importante, con un film importante, che ha anche il volto di Thiene».
Più aderenti ai fatti realmente accaduti sono invece le scene nelle quali viene ricostruita la prigionia vissuta da Carlo Celadon e le torture psicologiche subite. Particolare attenzione è stata riservata poi alla ricostruzione dei covi utilizzati dai sequestratori e degli ambienti anni ’80.
«È un film di finzione, come già i precedenti Terre Rosse e Oscar – spiega il regista, Dennis Dellai – in questo caso la distanza narrativa è anche una forma di rispetto per la drammatica vicenda umana vissuta da Celadon. Ma è chiaro che abbiamo sempre avuto in mente quella vicenda, lo scopo del nostro progetto è quello di restituire alla memoria collettiva il terribile periodo dei sequestri di persona, che per oltre un ventennio del secolo scorso hanno costretto a vivere nel terrore tante famiglie. Va ricordato soprattutto alle persone più giovani che dagli anni ’70 ai primi anni ’90 furono rapite dall’Anonima Sequestri centinaia di persone, spesso sottoposte a lunghi periodi di dura detenzione che terminarono solo dopo il pagamento di somme ingentissime di denaro. Per non parlare di alcuni casi di ostaggi che non fecero più ritorno a casa, come il maranese Pietro Berto e il bassanese Livio Bernardi».
Il caso Celadon fu purtroppo tra i più drammatici: sottratto all’affetto dei famigliari il 25 gennaio del 1988, il giovane arzignanese venne tenuto in ostaggio dagli uomini della ‘ndrangheta per 831 giorni, sopravvivendo miracolosamente ad una durissima prigionia. Venne addirittura ceduto ad una seconda banda, nonostante la famiglia avesse già pagato il riscatto. La pellicola si affida per i ruoli principali ad alcuni giovani outsider. Oltre a Marta Dal Santo, anche Matteo Dal Ponte nel ruolo del rapito e Marco Volpe in quello di un dj radiofonico amico della protagonista. Ad essi si affiancano interpreti di maggiore esperienza come Davide Dolores, Vasco Mirandola, Piergiorgio Piccoli, Stefania Gori Bonotto e Shamira Benetti. Ad impreziosire il cast il cammeo del divo Fabio Testi, che nel film interpreta il basista dei rapitori, e dell’iconica bellezza Francesca Tizzano. A fare da sfondo alla vicenda, gli anni ’80 della provincia vicentina, raccontati attraverso il mondo delle discoteche, delle radio private e dei giornali locali.
Ingresso unico a 7 euro con prevendita presso l’Ufficio Cultura e on line su www.vivaticket.com.