“La logica imprenditoriale delle aziende funziona anche nella divulgazione della cultura”. Con queste parole, Laura Dalla Vecchia, nota imprenditrice di Santorso, ha presentato ieri la consegna del premio nazionale della letteratura ‘Neri Pozza’, in qualità di presidente della casa editrice.
Era stata proprio lei a volere fortemente il ritorno del premio neri Pozza a Vicenza, città dell’editore che di sé stesso diceva: “Non crederete che io mi limiti a produrre gli autori, io sono uno sfruttatore degli autori”.
Consapevole dell’importanza del curare la comunicazione e la divulgazione della cultura, Laura Dalla Vecchia ha spiegato che non c’è molta differenza tra il fare l’imprenditore per la propria azienda e lavorare per promuovere la cultura, perché in fin dei contri “l’importante, è mantenere viva la ricerca dei nuovi talenti”.
Uno spettacolare Teatro Olimpico ha fatto da sfondo alla serata culturale promossa da Confindustria Vicenza, con un sindaco Achille Variati che ha speso parole di ringraziamento per chi ha fortemente sostenuto il premio nazionale di letteratura Neri Pozza: “L’imprenditoria vicentina è intelligente perché ha saputo puntare sull’innovazione. Fare imprenditoria non significa mantenere distanza dalla cultura, al contrario, abbiamo sempre più bisogno di pensiero”. Variati non ha esitato a richiamare l’attenzione sull’importanza della scrittura, spesso svilita e mortificata dalle abbreviazioni usate su telefonini e messaggistica varia, troppo spesso sgrammaticata. “Vedere così tanti giovani al concorso è confortante – ha sottolineato il sindaco di Vicenza – In questa cattedrale di bellezza che è il teatro olimpico, vi invito a continuare a scrivere. Scrivete, scrivete, scrivete, che c’è tantissimo bisogno di pensiero”.
5 i finalisti, selezionati tra oltre milleduecento partecipanti, che hanno proposto il loro manoscritto inedito, categoria della quale il ‘Neri Pozza’ è il riconoscimento nazionale più importante.
La vincitrice, ha vinto per un solo punto rispetto al secondo classificato, ma il titolo del suo libro e il fatto che abbia meritato il premio nazionale di letteratura Neri Pozza, lascia intuire che la carriera di scrittrice di Eleonora Marangoni non passerà inosservata.
‘Lux o come farla finita col passato’ ha strappato il primo premio, soffiandolo dalle mani del secondo classificato, Giuseppe Munforte, che aveva proposto ‘Il fruscio dell’erba selvaggia’ e lasciato gli altri tre finalisti Livio Milanesio (‘Nella cucina del diavolo’), Veronica Galletta (‘Pelleossa’) e Leonardo Malaguti (‘Dopo il diluvio’), rispettivamente al terzo e al quarto posto parimerito.
La giovane Eleonora, romana di 33 anni, ha convinto di più la giuria, con la sua storia ambientata in Sicilia, che racconta di un italiano di origini inglesi, costretto ad entrare in possesso di una strampalata eredità lasciatagli da un altrettanto bizzarro zio.
Anna Bianchini