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Thiene. Quando chi ha tutto pensa a chi non ha niente, in scena “Figli di nessuno, ma di tutti noi”

‘Dei giovani si parla troppo spesso perchè sono protagonisti di fatti di cronaca, se ho sposato questo progetto è perchè i nostri ragazzi sono anche portatori di valori importanti, come la solidarietà nei confronti di chi è meno fortunato di noi ‘.

Si intitola “Figli di nessuno, ma di tutti noi” lo spettacolo proposto da un gruppo di giovani studenti che andrà in scena al Teatro Comunale di Thiene venerdì 17 gennaio 2020 alle 20.45.

Nata da un’idea di Alberta Dalle Carbonare, la serata ha una finalità benefica a favore di associazioni che operano in Burundi e in Brasile ed è realizzata in collaborazione con il Comune. Un progetto che studenti ed ex studenti del liceo Corradini hanno ideato anche nei dettagli, con lo spirito nobile di una ‘gioventù sana, che nonostante le opportunità della vita, ha lo sguardo sempre rivolto a chi è rimasto indietro nella società e che va aiutato.

‘Come Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili ho subito accolto la proposta che alcune giovani studentesse ed ex studentesse del Liceo “F. Corradini” mi hanno lanciato –  ha spiegato nel corso della conferenza stampa  Maria Gabriella Strinati con gli occhi pieni di entusiasmo e fierezza – ben felice di poter dare spazio e visibilità ad un progetto che racchiude sensibilità umana, voglia di mettersi in gioco e creatività artistica. La vivacità culturale di una città si misura anche con la risposta che la sua cittadinanza sa dare e che ne indica la reale efficacia ed incidenza. Auguro successo all’iniziativa e ringrazio chi l’ha proposta e chi vi ha lavorato per portarla in scena».

Veronica Apolloni, Sofia Balasso, Giulia e Silvia Benvegnù, Matilde Contin, Alberta Dalle Carbonare, Giada Dal Santo, Nicol Gassinetti, Miriam Ibrahim, Rossella Nicolussi, Carlotta Pastori, Carolina Pizzato e Camilla Zausa sono le tredici ragazze,  tra i diciassette e i vent’anni, che hanno curato, in completa autonomia, la realizzazione e la messa in scena dell’evento.

Tutte le coreografie, le musiche, le proiezioni e i testi sono frutto della loro creatività e del loro impegno.

Numerosi ed importanti i temi accennati nel corso dello spettacolo, che spazia dalla fatica, dalla dedizione e dalla passione che servono per il raggiungimento di un obiettivo all’accettazione di sé, dal dramma della violenza sulle donne alla femminilità e ai modi di affrontare la vita e l’amore.

Anche se è la Danza il linguaggio prediletto dalle giovani protagoniste, non mancano la Recitazione e la Musica, grazie agli interventi di lettori d’eccezione quali Irene Zanandrea, Giacomo Polga e Stefania Mazzoran e di giovani musicisti, come la pianista Sofia Pedroni e i sassofonisti Giorgio Manzardo e Nicola Vergiazzi.

L’ingresso è gratuito con possibilità di devolvere le offerte a due enti: l’Associazione 4INZU, fondata da quattro famiglie adottive, una delle quali thienese, con la missione di completare la costruzione di un orfanotrofio nella città di Gitega in Burundi, dove i bambini possano studiare in attesa di essere accolti da qualche famiglia e il Centro Educativo CEFEC a Paraiba in Brasile, col quale si è in contatto tramite l’opera di volontariato del thienese dottor Nerino Dalle Carbonare. Nel Centro i bambini trovano dei pasti caldi, un supporto negli studi e sono tenuti lontani dai rischi della strada.

‘ Siamo ragazze cresciute con esempi di volontariato in famiglia e accomunate da scuola e arte, in particolare la danza – hanno raccontato le giovani protagoniste di uno spettacolo che merita di essere visto – abbiamo avuto la fortuna di rimanere unite nonostante alcune di noi abbiamo terminato gli studi al liceo. I nostri stili di danza sono diversi, c’è chi fa classica, chi hip pop o jazz, ma quello che vedrete a teatro sarà la fusione che come coreografe abbiamo realizzato mettendo in scena con armonia le nostre diversità di ballerine. La causa è importantissima’.

 

di Redazione AltovicentinOnline (foto P.B.)