“Zaia annuncia l’intenzione di razionare l’acqua in caso di emergenza siccità, come fosse il salvatore della patria. In realtà, a questa situazione catastrofica in cui siamo ridotti, ci ha messo del suo in maniera pesante. Perché è almeno dal 2015 che gli indicatori parlano in maniera inequivocabile: sono otto anni in cui Zaia poteva benissimo intervenire, invece che dispensare soluzioni alla disperata”. È il giudizio critico del consigliere regionale del Pd Veneto, Andrea Zanoni. L’Anbi, ricorda il dem, ha “ripetutamente proposto alla Regione di realizzare 99 interventi, per un costo complessivo di 807 milioni di euro. Tutto mirato al risparmio idrico, sia apportando miglioramenti strutturali alle condotte, sia creando gli indispensabili bacini di raccolta”. Eppure, punta il dito Zanoni, “in questi anni Zaia non ha mosso un dito. Se avesse investito anche solo il 5% delle energie e delle attenzioni rivolte alla monocoltura vitivinicola, prosecco in particolare, persino a discapito delle altre coltivazioni, oggi il Veneto avrebbe problemi meno gravi derivanti dalla siccità e non sarebbe del tutto impreparato come risulta evidente”.
Per il consigliere democratico, il governatore “con i suoi assessori ha dimostrato in maniera inequivocabile un’incapacità grave sotto il profilo della pianificazione e programmazione degli interventi che oggi avrebbero consentito di reggere ad un’ulteriore stagione di assenza di piogge, dopo quella dello scorso anno. Ma- conclude-, evidentemente, i suoi pensieri sono rivolti a curare gli interessi di lobbies ben selezionate. Non certamente quelli di categorie e di cittadini che non rientrano nella sua orbita d’attenzione”.
Siccità, l’sos di Zaia ai Veneti: “Risparmiate l’acqua, non escludo ordinanza”