“A fronte dei rigurgiti di antisemitismo di qualsiasi colore politico, oggi più che mai sento doveroso rappresentare tutti i Veneti nel Giorno della Memoria e onorare le vittime dell’Olocausto. Gli sconsiderati che vandalizzano e imbrattano le sinagoghe, che tracciano sui muri scritte che offensivamente confondono tragedie del nostro tempo con le atrocità del passato, dovrebbero recarsi dove sono ancora visitabili i campi di sterminio, luoghi dove le parole d’odio si sono trasformate in fatti incredibili ma purtroppo reali, dove il male dettato da un’ideologia disumana e nefasta ha ucciso milioni di innocenti e tolto la speranza a intere generazioni”.

Questo il pensiero del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla vigilia del Giorno della Memoria dedicato alle vittime della Shoà e della persecuzione nazista, che ricorre nell’ottantesimo anniversario della liberazione dei sopravvissuti di Auschwitz.

“Dobbiamo interrogare la nostra coscienza su come è possibile che una simile persecuzione possa essere avvenuta – sottolinea -. Su come mai abbia avuto per teatro anche la nostra terra dove la presenza delle comunità ebraiche ha contrassegnato tanto della nostra vita di popolo con una secolare amicizia che ha contribuito alla nostra identità e alla nostra cultura. Amicizia che vogliamo ribadire e valorizzare nel ricordo delle vittime innocenti di questo dramma ma anche di coloro che ebbero la forza di non voltare la testa. Nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni, ricordati a Gerusalemme allo Yad Vashem, ci sono una sessantina di Veneti. Sono religiosi come tre amici preti trevigiani, aristocratici come il conte Marcello, agricoltori come Gioacchino Campagnolo, eroi all’improvviso come il padovano Giorgio Perlasca e tanti altri. Nella memoria del loro coraggio dobbiamo cercare il vero volto della nostra terra”.

Oggi, Luca Zaia ha partecipato alle celebrazioni al Ghetto di Venezia: “Un luogo simbolo di grandi sofferenze e tristi tragedie ma anche di un secolare rapporto di convivenza, tolleranza e solidarietà che sono la migliore risposta all’odio”.

di Redazione AltovicentinOnline

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