Dopo che il Consiglio Regionale della Campania ha approvato una proposta di legge che apre la strada al terzo mandato consecutivo per il presidente della Regione, si è scatenato un acceso dibattito politico, sia a livello regionale che nazionale. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia non nasconde le proprie speranze su un proprio ulteriore mandato. Per Zaia sarebbe addirittura il quarto, ma il primo non si conteggia in quanto la legge che limita i mandati a due è entrata in vigore quando lui era già alla guida della regione.

Luca Zaia torna ad evidenziare quella che considera una “anomalia” sul limite dei mandati, limitati solo per i sindaci delle grandi città e per i governatori, e parafrasando Rousseau dice: la delega “non ce la sta togliendo il popolo la delega ma una legge nazionale”. “A me- aggiunge il governatore veneto commentando il ‘lodo Zaia’ in Campania per il terzo mandato- dispiace solo che ci siano anche illustri esponenti delle istituzioni secondo cui i blocchi dei mandati sono una sorta di ‘gene’ per per evitare che si creino centri di potere. E’ come dare degli idioti agli elettori e ai cittadini. Quanti sindaci o governatori al primo mandato sono stati mandati a casa? Non è vero che i cittadini sono allocchi che votano per continuità quello che c’è”. Comunque “prendo atto che le uniche cariche sono queste”, cioè appunto i governatori delle Regioni e i sindaci delle grandi città. “Per il resto- elenca il governatore, durante la conferenza stampa di oggi a Venezia- puoi fare il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, il deputato, il senatore, il consigliere e l’assessore comunale e tutto il resto a vita”. Insomma, “la vedo molto debole come giustificazione ma in democrazia valgono le leggi e io ne prendo atto, vedremo cosa accadrà di qui alla fine del mandato”. Il tema “riguarda in questa fase me, il collega de luca e il collega Emiliano”. Sul terzo mandato comunque, secondo Zaia, “de Luca sta facendo esattamente quello che abbiamo fatto noi”.

Opposizione all’attacco

“Zaia entra di nuovo nel merito del limite dei due mandati per i presidenti di Regione e per l’ennesima volta si lamenta, evidenziando la disparità con altri ruoli, dal presidente del Consiglio ai consiglieri comunali. Peccato però che sia stato proprio lui a volere lo stesso limite per gli assessori regionali”. A dirlo è la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani, commentando le parole espresse dal presidente della Regione Veneto nella sua conferenza stampa. “Incoerenze a parte, il presidente insiste nel voler ignorare quanto la Corte costituzionale ha chiarito, ovvero che il limite dei mandati per le cariche monocratiche elette direttamente dai cittadini rappresenta il punto di equilibrio per evitare la concentrazione del potere in capo ad una sola persona. Non è questione di ritenere i cittadini degli idioti incapaci di decidere, ma di rispettare le regole e i principi democratici e garantire il giusto ricambio nelle stanze del potere. È deprimente vedere come Zaia rinneghi se stesso pur di garantirsi la sua personalissima poltrona”, conclude la dem in un comunicato.

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