“Chi male intende peggio risponde. Affermare che Zaia sarebbe ‘razzista’ perché ha a cuore il proprio territorio non solo è una mancanza di rispetto verso un bravo amministratore di comprovata esperienza sostenuto dalla stragrande maggioranza dei veneti e con un consenso trasversale, significa proprio non aver capito nulla delle sue parole, e stupisce che ad affermarle sia chi governa con la Lega da decenni e sa benissimo che non è così: la fame di poltrone fa brutti scherzi. L’attenzione per i territori, per tutti i territori, per la Lega è una priorità. Ora non c’è tempo per polemiche senza senso, che non fanno altro che stancare gli elettori”. Così Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, vicesegretario Liga Veneta dopo l’affondo di Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo (“Per il governatore del Veneto il Sud non esiste. C’è una vena di razzismo evidente nelle sue parole e un atteggiamento di disprezzo verso i meridionali”).
E più gli alleati di centrodestra attaccano Zaia più la Lega serra i ranghi sul suo nome. “Il messaggio che arriva da via Bellerio per amici, alleati ed avversari, è netto: la Lega, tutta, è con Luca Zaia e il Veneto. Grazie ad un attento e meticoloso lavoro, il nostro Segretario Alberto Stefani è riuscito ad ottenere una condivisone politica strategica per il futuro della nostra Regione facendo valere lo straordinario patrimonio di amministratori e militanti su cui può fare affidamento la Liga Veneta”, afferma il consigliere veronese di Lega-Liga veneta, Filippo Rigo. “Noi continuiamo a chiedere che i Veneti possano liberamente esprimersi, e quindi poter trovare sulla scheda anche il nome di Luca Zaia. Se qualcuno da Roma, però, non fosse dello stesso avviso, si dovrà necessariamente individuare un candidato della Lega. Su questo punto, gli alleati ne sono certo, capiranno: il Veneto non è importante, ma irrinunciabile per proseguire sulla strada del buon governo indicata dal presidente”, afferma Rigo.