L’indiscrezione è di qualche giorno fa, oggi il governatore lo ha detto ufficialmente: dopo averli sospesi applicando la direttiva nazionale,  il Veneto chiede di far tornare in servizio medici, infermieri e tutto il personale sanitario sospeso per non essersi vaccinato contro il Covid.

“Ad oggi in Veneto abbiamo 4.500 lavoratori della sanità sospesi perché non vaccinati, una condizione che non potrà durare per sempre. Ecco perché penso che questo sia il momento buono per farli tornare in servizio. Abbiamo tantissimi medici e infermieri positivi al Covid a casa in isolamento, se li sommiamo ai 4500 attualmente sospesi capite che la situazione è davvero di emergenza. C’è da dire poi che il vaccino non protegge contro le varianti che stanno circolando in queste settimane . Al Governo chiedo quindi di valutare una forma di reintegrazione di questi lavoratori, senza mancare di rispetto al personale che nei mesi scorsi si era vaccinato. Siamo veramente in difficoltà”.

“Oggi in Veneto abbiamo 850 ricoverati in ospedale per covid. Con i numeri del mese di dicembre 2020, cioè con 10 mila persone contagiate al giorno, avremmo già gli ospedali chiusi, con oltre 4 mila ricoverati”.

“Va ricordato che metà degli 850 ricoverati sono covid per caso, cioè persone che neppure sapevano di essere state contagiate: dalle partorienti che entrano facendosi il test, piuttosto che altri pazienti che sono in attesa di operazioni e si fanno il test”.

Il rapporto della Regione registra nelle ultime 24 ore 2.317 nuovi positivi; complessivamente risultano 98.190 le persone in isolamento. Sono 11 i decessi registrati; ben 14.871 da inizio pandemia. In aumento i ricoveri ospedalieri: 852 le persone ricoverate nei normali reparti (+11) e 39 (+2) quelle in terapia intensiva.

Vaccini

Rispetto alle vaccinazioni “il clima è decisamente cambiato”. Lo ha detto, manifestando qualche preoccupazione, il presidente del Veneto Luca Zaia, a margine di una inaugurazione all’ospedale di Oderzo . “Quello che dev’essere certo – ha sottolineato il Presidente – è che dobbiamo mettere in sicurezza gli over 80 ed i fragili, perchè sono quelli più a rischio. Ma non abbiamo ancora capito se diventerà operativa la vaccinazione per gli over 60. Se lo diventerà, l’accesso dovrà essere comunque volontario”.

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