È sciopero. Lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi non ha sortito gli effetti sperati e nel testo provvisorio della Legge di Bilancio 2024, gridano vendetta, in particolare, due aspetti: il primo che penalizza fortemente, sotto il profilo del trattamento economico pensionistico, tutti i professionisti sanitari assunti tra gli anni ‘80 e ’90, il secondo in quanto il finanziamento previsto per i rinnovi contrattuali risulta assolutamente insufficiente a far fronte al tasso di inflazione reale esistente nel Paese.
Così venerdì 17 novembre il sindacato delle Professioni infermieristiche ha proclamato il blocco delle attività in provincia di Vicenza, con durata di 24 ore. Saranno garantiti, come previsto dalla legislazione, solo i servizi di urgenza ed emergenza e quanto previsto dai piani aziendali sui contingenti minimi essenziali.
“Arrivare a sospendere i servizi pubblici offerti anche grazie alla professionalità di noi infermieri – spiega il segretario provinciale di Nursind Vicenza, Andrea Gregori – non è per noi cosa facile, in quanto crediamo fermamente nel lavoro che svolgiamo e siamo consapevoli del bisogno che la collettività ha delle prestazioni che contribuiamo ad assicurare. Per questo vogliamo avvisare i cittadini dei possibili disagi determinati, appunto, dalle interruzioni dell’attività. Vogliamo condividere con gli utenti anche le nostre incertezze, generate da una manovra di bilancio 2024 che ci pone nelle condizioni di dover duramente intervenire sulla materia pensionistica e sui rinnovi contrattuali, che, concretizzandosi, prevederebbero un saldo uguale a zero, tra l’esiguo aumento contrattuale e la perdita del cuneo fiscale”.
Tutto ciò è ritenuto inaccettabile da chi sta duramente lavorando all’interno delle strutture sanitarie.
Nel merito il segretario nazionale Nursind, Andrea Bottega fa presente che all’interno delle strutture della provincia Berica sono in corso riorganizzazioni che riducono sensibilmente le presenze in servizio e mettono a rischio, di conseguenza, la qualità dell’assistenza agli utenti. “Per queste ragioni non vi possono essere incertezze nell’acquisire immediatamente gli infermieri che si laureeranno nel mese di dicembre. Le amministrazioni – sottolinea il segretario Bottega – si devono attivare fin da subito in modo tale che le procedure siano pronte per intercettare questa fondamentale risorsa, che rischia di essere dispersa nel settore della sanità privata. Ricordiamo che questi nuovi professionisti sono stati formati a totale carico della collettività e delle strutture pubbliche, quindi sarebbe l’ennesimo regalo ad un sistema di salute privatistico che punta a depredare gli ospedali”.
Venerdì 17 novembre Nursind Vicenza ha previsto un presidio degli infermieri davanti all’ospedale San Bortolo di Vicenza, con una manifestazione dalle 9 alle 11, che rappresenterà anche l’occasione per informare l’utenza sulle condizioni lavorative degli infermieri e le prospettive della sanità pubblica in regione.