E’ una cosa che ha dell’incredibile quella che sta succedendo a Valli del Pasubio, dove una dottoressa, medico di base, dichiaratamente no vax e che nel suo profilo facebook si auto definisce “una sentinella della luce”, sospesa dalla professione poiché non in regola con le norme anti covid, ha raccolto al 30 settembre 1.143 firme con una petizione per essere reintegrata nel servizio pubblico.
Unica contraria al vaccino, su 230 medici in servizio alla Ulss7 Pedemontana, la dottoressa ha invitato i suoi pazienti e amici a firmare online un appello indirizzato al presidente della Regione Luca Zaia e ai sindaci dell’Alto Vicentino. Proprio a coloro che fin da inizio pandemia, ancora prima che si trovasse un vaccino, auspicavano che la scienza fosse in grado presto di trovare un farmaco per fermare la pandemia e da allora auspicano solidarietà sociale, senso di respondabilità e tutela dei più fragili.
“La dottoressa è stata sospesa sia nel lavoro in ambulatorio, dove sarà sostituita da colleghi che si sono offerti volontariamente per coprire la sua mansione, sia nel suo ruolo in rsa, dove il sostituto è stato scelto dall’azienda sanitaria, perché c’era la necessità di incaricare una persona opportunamente formata – hanno spiegato dall’Ulss7 distretto Alto Vicentino – Fortunatamente è l’unico caso, considerando anche la carenza di personale medico che c’è”.
Per la dottoressa di base, specializzata in agopuntura e medicina tradizionale cinese, “Non vaccinarsi è una questione etica e deontologica”.
E poco importa se la storia ha insegnato che le pandemie si sconfiggono con il vaccino e la scienza ha ampiamente dimostrato l’efficacia del farmaco, che tutti dovrebbero assumere se non altro per senso civico. Per la dottoressa di Valli il vaccino non è la strada giusta. E ha voluto spiegare la cosa ai suoi pazienti, con un cartello appeso all’ambulatorio e prontamente rimosso dall’azienda sanitaria locale, che in queste sta facendo il giro del web scatenando qualche apprezzamento da chi sostiene la visione della dottoressa sospesa, ma anche tantissima indignazione da parte di numerosi utenti che si chiedono come sia possibile, nel 2021, sostenere in modo così plateale teorie che sono state più volte smentite, che alla fine si sono rivelate bufale da bar.
Con le sue parole scritte e divulgate alla portata di tutti il medico spiega: “Non mi vaccino soprattutto per motivi etici e deontologici perché per fare questi vaccini si usano cellule embrionali di feti abortiti. E non mi vaccino inoltre per motivi sanitari, in quanto questi vaccini sperimentali, approvati in via emergenziale, non dimostrano sicurezza ed efficacia sufficiente. Infine desidero ribadire che esistono le cure contro il Covid-19, che ho adottato anche io con successo. La battaglia contro il covid non deve essere affidata solo al metodo vaccinale. Pregate per me, come io continuerò a pregare per voi”.
Parole che lasciano oggettivamente interdetti. Perché se da un lato è vero che in un paese democratico chiunque ha la libertà di dire qualsiasi cosa (scemenze incluse, purtroppo), c’è anche da dire che a Valli la vicenda ha suscitato scalpore, tanto che in alcune pagine social è intervenuta direttamente l’amministrazione comunale per tentare di sdrammatizzare la vicenda spiegando che la dottoressa non è in servizio per motivi personali ed invitando gli utenti a non commentare.
Ma le parole scritte nere su bianco, come c’era da aspettarsi, stanno rimbalzando nella rete.
Dal profilo personale della dottoressa intanto, emerge chiara la sua convinzione: “Mi sento una sentinella della Luce nella notte profonda in cui il mondo è stato fatto precipitare. Ringrazio tutti della solidarietà espressa in vari modi, anche con questa petizione al Presidente del Veneto Luca Zaia che potete firmare cliccando qui di seguito”.
La dottoressa, che fa parte di quella esigua percentuali di professionisti che hanno detto no al vaccino (0,1-0,2%), ha indicato i due medici che andranno a sobbarcarsi anche il suo lavoro, in un momento storico in cui la carenza di medici già sta mettendo a durissima prova il servizio sanitario ed i professionisti che con serietà si prodigano per dare servizio ai pazienti sono stremati da turni massacranti. “Siamo grati a quei colleghi che assorbono il suo lavoro – hanno spiegato dall’azienda sanitaria Ulss7 Pedemontana – In questo momento sostituire un medico è molto difficile”.
L’Ordine dei Medici: “Impossibile radiare i no vax per motivi burocratici”
“La quota di medici no vax esiste, anche si stratta dello 0,1-0,2%, ma l’assurdo è che non riusciamo a radiarli, neanche quelli che fanno propaganda contro i vaccini, per una questione puramente burocratica – ha spiegato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dell’ordine dei medici – Ci proviamo, ma loro fanno ricorso e la sanzione si sospende, non diventa mai effettiva. Questo perché la Commissione chiamata a esaminare il ricorso e decidere sulla radiazione proposta dall’Ordine dei medici competente è scaduta nel 2020”.
La Commissione centrale per i professionisti della Sanità è un organo di giurisdizione speciale istituito al ministero della Salute i cui componenti, medici e magistrati, vengono scelti dal ministero della Salute e dal ministero della Giustizia e poi nominati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Ed è qui il cuore del problema: essendo scaduta la commissione, i procedimenti restano sospesi in una sorta di limbo. “Abbiamo provato a far pressioni su questo interpellando sia il ministro della Salute Speranza che quello della Giustizia Cartabia”, ha spiegato Anelli.
Anna Bianchini