Pazienti dimessi dall’ospedale, che necessitano di cure delicate, con farmaci che possono essere tossici e versano in condizioni di particolare fragilità. Saranno i farmacisti a fare ‘ricognizione’, spiegano come prendere le medicine e fornendo assistenza durante il percorso di cura.

E’ stato attivato in Ulss7 Pedemontana un progetto sperimentale della Regione Veneto per la ‘Ricognizione della terapia farmacologica’. Nei primi tre mesi di attività sono stati una quarantina i pazienti dimessi che hanno già ricevuto supporto con questa innovativa modalità.

Soprattutto per i pazienti più fragili, perché soli o di età avanzata, il periodo immediatamente successivo alle dimissioni dall’ospedale può essere reso più complicato da dubbi sulle indicazioni terapeutiche ricevute. Proprio per rispondere a questo tipo di esigenze, in Ulss7 Pedemontana è stato avviato un progetto sperimentale della Regione Veneto per la “Ricognizione della terapia farmacologica” che prevede il coinvolgimento delle farmacie nel territorio al fine di rafforzare le informazioni ai pazienti più fragili dopo le dimissioni, per migliorare l’aderenza e la correttezza alla terapia.

“Un progetto con queste finalità era già partito circa un anno e mezzo fa nell’area dell’Altopiano dei 7 Comuni, per i pazienti dimessi dall’ospedale di Asiago – ha spiegato Elena Mosele, direttore dell’U.O.C. Assistenza Farmaceutica Territoriale – Anche alla luce dei positivi riscontri di quella iniziativa con la popolazione, è stato deciso di estenderlo a tutto il territorio dell’Ulss7 Pedemontana”.

Il progetto è rivolto ai pazienti dimessi dagli ospedali di Bassano, Santorso e Asiago con almeno una di queste caratteristiche: età di 65 anni o superiore; il dover osservare più terapie in contemporanea; essere in trattamento con farmaci ad elevato rischio di tossicità, o ancora presentare comunque condizioni di particolare fragilità.

I pazienti con queste caratteristiche vengono ‘arruolati’ dal farmacista, che previo il consenso dell’interessato procede rileggendo insieme a lui e a chi lo assiste la lettera di dimissioni e la scheda delle terapie previste. Sempre il farmacista evidenzia quindi eventuali variazioni nella nuova terapia rispetto ai farmaci assunti in precedenza, rafforzando la spiegazione di tali cambiamenti, e verifica la congruità tra le prescrizioni indicate nella scheda di dimissioni e dal Medico di Medicina Generale, verificando con il paziente anche le possibili interazioni con eventuali farmaci assunti in automedicazione.

Proprio per evitare assunzioni inappropriate, il farmacista chiede infine al paziente di tornare in farmacia con i farmaci in suo possesso e non più necessari: su queste confezioni porrà in evidenza la dicitura ‘non più in uso dal…’, prima di essere riconsegnate al paziente o ai familiari, insieme alle indicazioni per il loro corretto accantonamento o smaltimento.

Tutta l’attività svolta e le indicazioni fornite vengono quindi riportate dal farmacista su un’apposita scheda, firmata anche dal paziente o da chi lo assiste, che sarà quindi condivisa con l’Ulss 7 Pedemontana.

“In questo modo le farmacie diventano parte attiva nell’aiutare gli assistiti più fragili a comprendere appieno le terapie a loro prescritte o modificate, migliorandone l’adesione e prevenendo eventuali sovrapposizioni terapeutiche, mancate assunzioni o potenziali interazioni tra farmaci”, ha sottolineato Elena Mosele.

Partito ufficialmente all’inizio di dicembre dello scorso anno, nei primi tre mesi di attività il progetto ha già visto la presa in carico di una quarantina di pazienti con questo innovativo modello.

Antonio Di Caprio, Direttore Sanitario dell’Ulss7 Pedemontana, ha spiegato: “Il tutto con la stretta collaborazione dei reparti ospedalieri, che nel progetto hanno un doppio ruolo: prima delle dimissioni informano i pazienti sull’iniziativa e li sensibilizzano sull’importanza di questa opportunità; quindi contestualmente con le rivalutazioni periodiche del paziente per assicurarsi del buon prosieguo della convalescenza, valutano anche l’utilità e l’efficacia dell’intervento del farmacista”.

“Con questa iniziativa andiamo a rafforzare la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, con un’iniziativa mirata in particolare alle categorie più fragili di pazienti – ha sottolineato Carlo Bramezza, direttore generale della Ulss7 Pedemontana – Spesso a calamitare l’attenzione sono le procedure sempre più sofisticate svolte negli ospedali, ma non dimentichiamo che il nostro compito di assistenza non finisce all’atto delle dimissioni, ma continua anche quando il paziente è rientrato a casa, attraverso la rete dei servizi territoriali e in collaborazione con i Medici di Medicina Generale. Con questo progetto questa rete si amplia e rafforza ulteriormente, coinvolgendo le oltre 100 farmacie territoriali”.

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