“La direzione generale ha deciso di chiudere il Centro Pet Therapy della Ulss7 Pedemontana”.
Ha suscitato una ondata di malumore il post del medico Ivano Scorzato, oggi in pensione ma fino a pochi anni fa responsabile del centro ed ideatore insieme ad un team di professionisti del Centro di terapia con il supporto di animali, che ha denunciato la scelta, da molti ritenuti “discutibile”, di non andare avanti con il progetto.
Un fulmine a ciel sereno anche per i sindaci del territorio che sono venuti a saperlo da un post senza essere avvisati direttamente di quello che pare fosse nell’aria già da tempo.
“Miope, incapace di dare valore alle risorse interne e di credere e di investire in questo ambito, la Direzione Generale ha preferito scegliere la strada più facile: chiudere – ha sottolineato Scorzato con un tono che fa trasparire tutta la sua rabbia – Credo che una Direzione che non sa tener conto di tutti gli aspetti della salute pubblica e delle esigenze della popolazione, soprattutto di quella più fragile, sia destinata a fallire”.
Un’accusa pesante, che il medico motiva elencando le eccellenze ottenute dal Centro, riconosciuto anche a livello europeo ed internazionale.
“Nell’assordante rumore causato dal Covid un’altra realtà di eccellenza della sanità pubblica chiude i battenti – scrive Scrozato – Dopo 12 anni di intensa attività caratterizzata da centinaia di progetti rivolti ad anziani, disabili, bambini, adolescenti e adulti presenti in case di riposo, ospedali, scuole, centri diurni, residenze psichiatriche, la Direzione Generale ha deciso di chiudere il Centro Pet Therapy dell’Aulss7 Pedemontana. A nulla è servito l’accreditamento regionale per la formazione ottenuto dal Centro e che ha consentito di erogare corsi di formazioni specifici per gli IAA (Interventi Assistiti con gli Animali) preparando oltre 500 persone, molte delle quali inserite in progetti di pet therapy su tutto il territorio nazionale. A nulla è servito il riconoscimento a livello europeo che ha portato gli operatori del Centro a confrontarsi e realizzare progetti con altri centri europei. A nulla è servito il fatto che alcuni progetti abbiano avuto un riconoscimento internazionale arrivando a pubblicare i risultati su riviste internazionali, fino alla pubblicazione con la casa editrice Erikson di un manuale tecnico scientifico. A nulla è servita la collaborazione del Centro nella costituzione del Centro di Referenza Nazionale per gli IAA e il suo contributo nella stesura delle prime linee guida nazionali sugli IAA. A nulla è servita la partecipazione dell’equipe del Centro a numerosi convegni a livello nazionale e internazionale. A nulla è servito che il Centro sia stato sede di tirocinio per le facoltà di psicologia, medicina veterinaria, scienze dell’educazione e infermieristica e abbia collaborato con le scuole superiori in progetti di alternanza scuola-lavoro. A nulla è servita la collaborazione con il tribunale per i minori di Venezia per la messa alla prova. Miope, incapace di dare valore alle risorse interne e di credere e di investire in questo ambito, la Direzione Generale ha preferito scegliere la strada più facile: chiudere. Credo che una Direzione che non sa tener conto di tutti gli aspetti della salute pubblica e delle esigenze della popolazione, soprattutto di quella più fragile, sia destinata a fallire”.
A.B.