AGI. La sentenza della Consulta sulla Campania chiude definitivamente ogni ipotesi di terzo mandato per i governatori del centrodestra. La decisione della Corte Costituzionale mette infatti una pietra tombale sulle mire leghiste di ricandidatura di Luca Zaia in Veneto alle prossime regionali. E chiude ogni ipotesi di trattativa con gli alleati della maggioranza su questo fronte, dove lo spazio politico, al di là della sentenza, era comunque residuale vista la contrarietà di principio al terzo mandato più volte espressa da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il terzo mandato non è più all’orizzonte, la sentenza era prevedibile,
ha sentenziato il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni, di FdI.
a disposizionese il partito “avrà bisogno”.
Le trattative tra i partiti del centrodestra
Noi siamo dialoganti su tutto
, si spiega ai piani alti di Via della Scrofa, non chiudendo le porte. Non si ragiona per bandierine
– si aggiunge – A un certo punto inizieremo a confrontarci su nomi e progetti.
Il dossier Veneto finirà quindi sul tavolo dei leader del centrodestra. Il nodo è legato alla tempistica delle elezioni, ma l’apertura del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sulla possibilità di far slittare le urne alla primavera del 2026 non è di facile attuazione, ribadisce una fonte di governo. Ovviamente la partita è politica, la probabilità più alta è che si vada alle elezioni in autunno e a quel punto si giocherebbe la contesa nel centrodestra sul nome del candidato.
Un possibile accordo con FdI
Anche in FdI non si esclude un accordo: potrebbe essere indicata una figura di riferimento della Lega con un’intesa sulla composizione della giunta regionale. Anche se una fonte della formazione di Meloni ribadisce che un partito che ha il 37% non può certamente essere escluso dalla trattativa su chi scende in campo…
. Ma ci sono tante variabili, la prima è legata alla questione della ‘lista Zaia’ e al numero di consiglieri regionali, attualmente 35, espressi da Via Bellerio. Il futuro dell’attuale governatore – nelle scorse settimane era stata ventilata l’ipotesi della guida del Coni o della candidatura a sindaco di Venezia – che potrebbe insistere, oltre che sul terzo mandato, anche sull’eventualità della presentazione di una lista a suo nome.
Il rischio sarebbe quello di spaccare la coalizione, prospettiva che – questa la consapevolezza nel centrodestra – non è neanche immaginabile. Ecco perché le trattative con la premier Meloni e i vicepremier Salvini e Tajani serviranno a sgombrare il campo da ogni ipotesi di divisione. Nel centrodestra c’è il convincimento che l’alleanza si presenterà compatta ma la soluzione ancora non sarebbe stata trovata.
Le possibili candidature
Speriamo di mantenere la candidatura. Siamo ancora in una situazione di grande stallo. In primo luogo dobbiamo vedere quando si vota. Se, alla fine, si voterà a settembre, entro maggio bisognerà aprire il tavolo
, spiega un big del partito di Salvini.
Anche per FI non è escluso che alla fine la Lega mantenga la candidatura in Veneto, ma a quel punto Salvini dovrà quasi certamente cedere la Lombardia a Fratelli d’Italia, quando si voterà nel 2028. Per gli azzurri, invece, ci sarebbe la possibilità di scegliere lo sfidante di Antonio Decaro in Puglia (si sta lavorando sulla ricerca di un ‘tecnico’, o, in alternativa, si pensa a Mauro D’Attis). Mentre FdI dovrebbe esprimere il candidato in Campania (Edmondo Cirielli tra quelli in pole) ma si attende di vedere chi schiererà il centrosinistra, tra Roberto Fico, Sergio Costa o Gaetano Manfredi.
“Io mi sento il cuore super in pace – si è sfogato Zaia -. È innegabile che i veneti chiedono di poter semplicemente scegliere di avere i candidati presidente. Al sottoscritto viene negata questa opportunità come in altre Regioni: penso alla Campania, alla Puglia, non so quali altre, ne prendiamo atto”.
“Di candidati se ne parlerà quando ci sarà una data per le elezioni. Al momento FdI, ma credo anche tutti i veneti, è più preoccupata della questione dazi – ha detto Luca De Carlo, senatore e segretario di Fratelli d’Italia in Veneto -. Si dovrà cambiare il bomber perché squadra che vince non si cambia. Parlo di squadra, quindi non di un solo partito. Aspettiamo una data, che non c’è, e poi cominceremo a ragionare sul da farsi”.
