Coldiretti Veneto sceglie anche i bambini per sensibilizzare sul progetto di installazione del fotovoltaico sui tetti e non a terra, con l’obiettivo di lasciare più spazio possibile alle aree coltivabili. Ma Legambiente Veneto non ci sta tanto che il presidente  Luigi Lazzaro ha dichiarato: “Coldiretti sta mistificando le informazioni sugli impianti fotovoltaici, colpevolizzando questo tipo di impianto come fosse responsabile del consumo di suolo in Veneto

Per Coldiretti, è un progetto non politico e per testimoniare il concetto super partes, l’associazione ha invitato assessori e consiglieri di maggioranza e opposizione a farsi immortalare con i disegni dei bambini.

Nel frattempo continua la raccolta firme, che finora ha portato a 24mila adesioni alla richiesta alla regione di sospendere il fotovoltaico a terra.

La petizione di Coldiretti Veneto intanto diventa nazionale e determinante a tale proposito è stato  l’apporto della raccolta firme effettuata nel Vicentino. L’annuncio oggi durante il flash mob organizzato dagli agricoltori a Venezia, a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, dove una delegazione di agricoltori ha incontrato i capigruppo consiliari insieme al vicepresidente Nicola Finco, per consegnare ufficialmente le prime 24mila firme raccolte sul territorio per dire ‘No al fotovoltaico sui campi agricoli!’.

“Un numero di firme che sarà presto moltiplicato in tutta Italia – ha commenta il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola – grazie all’impegno degli under 30 di Giovani Impresa, che in ogni regione si attiveranno per promuovere l’iniziativa. A contorno della mobilitazione, anche 3500 disegni realizzati dai bambini, quale testimonianza dei più piccoli legata alla percezione dello sfruttamento del suolo agricolo. Un’interpretazione innocente, per evidenziare la speculazione ai danni di chi la terra la coltiva e la rende fertile”.

Il coinvolgimento delle scuole ha sollecitato la presenza all’evento dell’assessore all’Istruzione e Formazione Elena Donazzan, che ha testimoniato il valore del contributo dei più piccoli all’azione di sensibilizzazione di Coldiretti. Il suo autografo,  insieme a quello di numerosi consiglieri regionali, sindaci e parlamentari, compare nell’elenco di chi ha dato adesione alla mobilitazione di Coldiretti Veneto.

“Bisogna accelerare – ha concluso il direttore di Coldiretti Vicenza, Simone Ciampoli – in quanto il progetto di legge che individua le aree idonee alle installazioni pannelli solari deve approdare in Consiglio regionale. È l’unico strumento legislativo per impedire l’assalto da parte del business agro energetico ai terreni fertili, dirottando questi impianti sulle aree non agricole, sui tetti e sulle aree dismesse. Le nostre imprese sono pronte a far la loro parte nella produzione di energia green in connessione con l’attività agricola utilizzando le aree marginali delle loro aziende”.

Legambiente Veneto non sposa, ma contrasta, la battaglia di Coldiretti Veneto contro il fotovoltaico a terra per lasciare spazio al terreno agricolo. Una presa di posizione netta, con il presidente Luigi Lazzaro che ha dichiarato: “Coldiretti sta mistificando le informazioni sugli impianti fotovoltaici, colpevolizzando questo tipo di impianto come fosse responsabile del consumo di suolo in Veneto”.

Legambiente non ci sta e accusa Coldiretti di avere “mistificato divulgando fake news”

Una cosa che secondo Lazzaro non è assolutamente vera, dal momento che “in un anno vengono mangiati da asfalto e cemento 785 ettari di suolo, contro i zero ettari persi a causa dell’insediamento di pannelli fotovoltaici”. Secondo Legambiente Veneto “c’è qualcuno che fa molta demagogia e dispensa fake news riguardo al fotovoltaico su suolo agricolo, mistifica le vere ragioni del consumo di suolo nella nostra regione e peggio ancora non si fa scrupoli ad usare famiglie e bambini chiamandoli a raccolta per forzare una assurda contrapposizione tra produzione agricola e produzione energetica. Servono regole non divieti che favoriscono i nemici del clima – ha commentato Lazzaro – Se il Veneto intende rispettare gli impegni globali e contribuire alla transizione energetica voluta dal Governo, gli impianti agrivoltaici andranno invece considerati e incentivati. Anche perché si tratta di impianti sollevati dal suolo e distanti tra loro che garantiscono la permeabilità e l’insolazione dei terreni in continuità e non in competizione con le coltivazioni. Una tecnologia ormai matura, abbondantemente sperimentata, che ci indica l’Europa, che viene incentivata dalla Politica agricola comunitaria e che verrà finanziata dal Piano nazione di ripresa e resilienza”.

Secondo Lazzaro “la politica deve assumersi la responsabilità di normare con serietà lo sviluppo delle rinnovabili e non insegua consensi che rischiano di accontentare solo i conservatori dello status quo nemico del clima”, conclude Lazzaro auspicando che si avvii un percorso innovativo, trasparente, discusso e condiviso che fissi regole capaci di far decollare modelli virtuosi di integrazione tra le due produzioni, superando singolari e novecenteschi divieti nimby, e definendo i criteri, i limiti e le modalità di insediamento degli impianti avendo il coraggio di considerare possibili esclusivamente gli interventi basati sul modello agrivoltaico che, anziché sostituire, integri la generazione fotovoltaica nelle produzioni di un’azienda agricola”.

di Redazione Altovicentinonline

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