Se lo stabilimento di 25mila quadrati che Faresin vuole fabbricare nella campagna di Colceresa scuote residenti e parte della politica regionale, ma il sindaco Enrico Costa commenta a bocce ferme: “è il consiglio comunale a decidere”. Mancano ancora i passi obbligati della conferenza di servizi e del Suap, ma il calarsi sul proprio territorio di un grosso investitore come Faresin sembra non dispiacere al primo cittadino che comunque ribadisce: “dobbiamo tutelare l’interesse pubblico e dei cittadini di Colceresa”.
Non si sbilancia più di tanto il sindaco Costa in merito al progetto che comporterebbe una trasformazione urbanistica, da agricolo a produttivo, di una fetta di campagna di Villaraspa. Uno stabilimento che Faresin cerca da qualche anno per riunire le sue lavorazioni, attualmente dislocate in vari capannoni a Breganze. Ci ha provato a Sarcedo, comprando tre anni anni fa l’ex cava a ridosso del torrente Astico, classata come agricola, calando un progetto da 46mila metri quadri che alla fine è stato cassato dal Suap. Un iter durato quasi due anni. In mezzo la conferenza di servizi decisoria più volte sospesa, la battaglia dei residenti che si riunirono in un comitato, un’opposizione che non le mandava a dire e una amministrazione comunale che restava silente col proprio parere che arrivò tardivo.
Dopo la pietra tombale sul campo di Sarcedo, Faresin non ha di certo mollato l’osso. Già lo scorso giugno, mentre i cittadini di Colceresa era chiamati a votare il nuovo consiglio comunale, si preparava a presentera una relazione sull’investimento che voleva fare nella frazione di Villaraspa. Proponendo poi a settembre il progetto al Suap ancor prima di procedere all’acquisto degli 85mila metri quadri di campo agricolo, vicinissimi al casello della Pedemontana Veneta. Una sorta di ‘Sarcedo docet’, probabilmente, per capire la fattibilità del suo progetto che ha già messo in allerta chi abita in zona. Facendo partire una raccolta firme, smuovendo anche la politica regionale con il consigliere Masolo di Europa Verde che si dichiara dalla parte dei cittadini e contro la cementificazione di un’area agricola. Nel mezzo l’amministrazione comunale che abbiamo interpellato, intervistando il sindaco di Colceresa.
Sindaco Costa, cosa può dirci in merito al progetto Faresin? “Al momento non c’è molto da dire. I proponenti (ndr Faresin) hanno fatto la richiesta che è ancora in fase iniziale e deve partire l’iter della conferenza di servizi- spiega-Ho già avvisato che prossimamente parlerò alla cittadinanza in merito all’aspetto dello sviluppo urbanistico che il progetto comporterebbe sul nostro territorio”. Sul quando questo incontro pubblico si terrà, ancora non c’è una data: “Quando i tempi saranno maturi-sottolinea- Inutile farlo in questo momento con la conferenza di servizi che ancora non è stata convocata”.
Siete favorevoli all’arrivo di Faresin a Colceresa? “Se posso sbilanciarmi preferisco un approccio pragmatico e non ideologico alla questione-risponde il primo cittadino- Noi dobbiamo tutelare l’interesse pubblico e dei cittadini di Colceresa, valutando tutti gli aspetti del progetto e poi sarà il consiglio comunale che si esprimerà nel merito”.
Nel Pati ‘Colceresa-Pianezze’ non sono previste aree produttive dove un imprenditore possa fare un investimento, senza andare a toccare le zone verdi? Sì ci sono, ma non delle dimensioni come il progetto proposto da Faresin. Ma anche negli altri Comuni non ci sono, come accaduto a Sarcedo-continua precisando-il progetto di Faresin su Colceresa è fortemente ridotto rispetto a quello presentato a Sarcedo. Aree così grandi, dove centralizzare una serie di lavorazioni, non ci sono sul territorio e per questo hanno dovuto vagliare un terreno che attualmente sul Pati è indicato come agricolo”.
Come impatterebbe lo stabilimento sul territorio? “L’area sulla quale verrebbe costruita di fatto si trova tra due aree artigianali e aderente ad un’arteria di scorrimento, la complanare, dove la viabilità del nuovo capannone verrebbe agganciata-spiega il sindaco Costa-Non avrebbe impatto sul traffico locale: le rampe di accesso e di uscita andrebbero direttamente sulla complanare, senza incroci a raso e senza creare problemi di sicurezza sulla viabilità-continua- Si tratterebbe di una costruzione, per quanto attiene all’altezza, che andrebbe in linea con i capannoni già esistenti”.
Ma lei è pro e contro a questo progetto? “Lascio una battuta senza espormi di più. Da amministratore fa piacere che un’azienda così importante abbia pensato a Colceresa come posto per il proprio investimento, dove sviluppare la propria attività. Loro chiedono, chiaro che poi sarà il consiglio comunale a decidere”.
P.V.
Faresin punta Colceresa per il suo nuovo stabilimento, dopo il ‘no’ a Sarcedo
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