Temperature primaverili nei giorni della merla, che secondo tradizione sono i più freddi dell’anno, con il risveglio anticipato della natura ed una preoccupante siccità invernale. È quanto afferma la Coldiretti Vicenza nel sottolineare l’anomalia degli ultimi tre giorni di gennaio con la colonnina di mercurio che nelle ore più soleggiate sale vicino ai 15 gradi nel Vicentino, così come nel resto della Penisola.
“Il caldo fuori stagione – spiega Coldiretti Vicenza – manda la natura in tilt e favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato anche le fioriture anticipate come per le mimose in anticipo di un mese rispetto alla data dell’8 marzo, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. Ma a preoccupare è anche la siccità dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14% di precipitazioni in meno ed una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr che evidenzia come con i cambiamenti climatici vengano smentiti addirittura gli antichi proverbi sui giorni della merla. È infatti saltata la tradizione dei giorni della merla (29-30-31 di gennaio), che secondo la leggenda sono i più freddi di tutto l’anno e sembra prendano il nome da una merla bianca che si rifugiò dentro un camino proprio per sfuggire al gelo. Dopo tre giorni, uscì dal comignolo, completamente nera. Da allora tutti i merli sono neri”.
C’è scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole, che non è certo normale nel mese di gennaio. Per la scarsità di pioggia c’è carenza di fieno nei pascoli e difficoltà allo sviluppo ortaggi ma sono segnalate difficoltà per le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma la Coldiretti nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”. “Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm ma servono anche – conclude Coldiretti– investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno”.
I giorni della Merla e le sue leggende – AltoVicentinOnline