Un’area particolarmente critica per il Servizio sanitario nazionale è quella dell’assistenza ospedaliera, che quest’anno si classifica al terzo posto per percentuale di segnalazioni (13,3% delle 24.043 totali). In questo ambito le difficoltà riguardano in larghissima misura l’Emergenza-Urgenza e i Pronto Soccorso (82,1%). In particolare, i cittadini segnalano lunghe attese in chiamata prima di entrare in contatto con l’operatore, sovraffollamento nei pronto soccorso, lunghe ore d’attesa, disorganizzazione nella gestione delle priorità e carenza di personale. È quanto emerge dal terzo ‘Rapporto civico sulla salute 2024’ di Cittadinanzattiva, presentatoa Roma all’Auditorium Cosimo Piccinno del ministero della Salute. Il documento integra i dati provenienti dalle segnalazioni dei cittadini arrivate nel corso del 2023 alle sedi locali e al PIT Salute di Cittadinanzattiva con i dati provenienti da fonti istituzionali, accademici o della ricerca. “È evidente- si legge nel Rapporto- che la carenza di personale, il ritardo nell’impiego dei fondi del Pnrr e la pandemia appena conclusa, hanno ridotto quasi al ‘collasso’ un settore già di per sé molto critico”. I dati ufficiali confermano che in questa area mancano oltre 4.500 medici e circa 10.000 infermieri, per contro il trend di accesso dei cittadini ai pronto soccorso è di nuovo in aumento dopo il calo determinato dalla pandemia. I cittadini del nord hanno effettuato sia nel 2019 sia nel 2023 maggiori accessi, in numeri assoluti, rispetto a quelli del centro sud. Ad effettuare un numero davvero elevato di accessi con codice bianco sono i cittadini del Veneto. I dati di Cittadinanzattiva, come quelli ufficiali, confermano che i cittadini attendono molte ore in ps: si va da una media di 111 minuti per i codici bianchi a 147 per i codici verdi.
Faticano a contenere i tempi di permanenza al pronto soccorso regioni come la Sardegna (184 minuti) e l’Abruzzo (162 minuti ) per i codici verdi, e sempre Abruzzo (126) e Friuli Venezia Giulia (128) per i codici bianchi. Molti cittadini, in particolare in alcune aree del Paese, inoltre, non raggiungono un servizio di emergenza urgenza entro 30 minuti: si parla del 5,8% della popolazione, ossia circa 3,4 milioni di abitanti; la situazione più critica riguarda la popolazione residente in aree interne della Basilicata (32,5%) seguita da quella della P.A di Bolzano (9,16%) e Sardegna (8,44%). Con l’implementazione delle case della comunità, secondo Cittadinanzattiva, la percentuale di persone che continuerà a non poter raggiungere una struttura di P.S entro 30 minuti si prevede che diminuirà a 964 mila (1,6% popolazione).