I medici di medicina generale del Veneto non riescono più a prescrivere in via elettronica farmaci e accertamenti diagnostici. E così, “sembra di essere tornati indietro nel tempo: senza l’emissione delle ricette elettroniche, i pazienti sono costretti a recarsi fisicamente negli ambulatori per ritirare le prescrizioni cartacee e subiscono ritardi nella fruizione delle cure. In difficoltà sono soprattutto i cittadini più fragili, pazienti cronici o con mobilità ridotta, abituati ormai da tempo a ritirare i medicinali direttamente in farmacia tramite il Fascicolo sanitario elettronico”. A segnalare il tutto, in un comunicato, è la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) del Veneto non nascondendo la “profonda preoccupazione per il grave e sempre crescente disagio che migliaia di medici di famiglia, insieme ai loro assistiti, stanno vivendo in questi giorni a causa dei ripetuti malfunzionamenti del Sar, il Servizio accoglienza regionale”. I guasti, infatti, impediscono di prescrivere in via elettronica farmaci e accertamenti diagnostici “con ripercussioni pesanti sull’intera popolazione regionale”.
La situazione, “provocata dall’ennesimo problema tecnico del Sar, sovraccarica il personale di studio e i medici stessi, rendendo estremamente difficoltosa la gestione ordinaria delle cure primarie”, dicono i medici di famiglia della Fimmg del Veneto spiegando di non potere e non dovere “far fronte a disservizi non dipendenti dalla loro attività e non possono e non devono farsi carico delle inefficienze tecniche del sistema informatico regionale. Questo infatti, purtroppo, non è il primo episodio: i guasti e le interruzioni di servizio del Sar si stanno verificando con una frequenza allarmante, che rende difficile garantire la continuità assistenziale ai cittadini e mette a rischio la qualità dell’assistenza sanitaria”. La Fimmg chiede pertanto che la Regione si attivi “con urgenza per risolvere i guasti, implementare e correggere il sistema in modo definitivo e ristabilire un funzionamento efficiente e regolare. È fondamentale garantire la piena operatività del Sar e del Fascicolo sanitario elettronico per ripristinare il diritto alla salute di tutti i cittadini e garantire condizioni di lavoro dignitose per i medici”.