“Il fondo lo si era toccato appena una quindicina di giorni fa, quando il Servizio accoglienza regionale, Sar, era andato in tilt per almeno tre giorni di fila. Ora siamo punto a capo: oggi, come di fatto succede almeno una volta alla settimana, di nuovo non funziona la piattaforma che permette ai medici di famiglia di prescrivere in via elettronica farmaci e accertamenti diagnostici per i loro assistiti”. La Fimmg del Veneto torna ancora a lamentare “guasti e problemi tecnici continui che causano gravi disagi in primis ai pazienti, in particolare ai più fragili, costretti ad andare di persona negli ambulatori per ritirare le prescrizioni cartacee, talvolta subendo ritardi nella fruizione delle cure”. Disagi però ci sono anche per i medici e il loro personale di studio: “Per far fronte a questi disservizi estranei alla loro attività, si sovraccaricano di lavoro e vanno in difficoltà con la gestione ordinaria dell’ambulatorio”. Il segretario regionale della Fimmg del Veneto Maurizio Scassola parla di “disastro. La medicina generale è esasperata, la situazione è ormai insostenibile. I malservizi della piattaforma regionale creano gravissimi disagi alla popolazione e a noi. Ora basta, è ora di farla finita”. Le difficoltà “sono tante- aggiunge Antonio Broggio, segretario Fimmg di Padova, che ha segnalato i problemi di oggi- per i cittadini che non trovano in farmacia le ricette richieste in segreteria. Ma i disagi ci sono anche per noi medici: in termini di tempo, innanzitutto, perché quando il Sar non funziona, siamo costretti a tentare più volte di mandare la ricetta, sperando che alla fine il sistema si riattivi, fino a quando non abbiamo un riscontro positivo”. A quel punto, però, a Sar di nuovo operativo, possono essere solo due o tre le ricette arrivate in farmacia.
Il Servizio accoglienza regionale, perlatro, fa le bizze “in piena campagna vaccinale e questi continui disservizi mortificano il grande lavoro dei medici e del personale di studio; i pazienti sono esasperati e i loro medici di medicina generale si trovano anche a dover contenere le loro giuste proteste”, segnala Broggio. La Fimmg del Veneto chiede, dunque, “un confronto immediato e urgente con la Regione e con i responsabili del servizio informatico per trovare una rapida soluzione a un problema che, evidentemente, è di tipo strutturale e per correggere e implementare la piattaforma in modo definitivo. Non è possibile che la cura dei cittadini veneti sia dipendente da un servizio carente che deve essere profondamente riformato”. I medici sono arrivati “al limite della sopportazione- concludono Scassola e Broggio- e non escludiamo forme significative di protesta a difesa del nostro lavoro e dell’assistenza delle persone che curiamo. L’obiettivo è uno solo: il Sar deve funzionare regolarmente e in modo efficiente; deve essere al sevizio del cittadino, non un’arma di tortura”.