Luca Zaia non scopre tutte le sue carte ma sottolinea che in vista delle prossime regionali in Veneto starà dalla parte della Lega qualsiasi scelta farà e che se gli alleati non condividono il giudizio sulla sua amministrazione la rottura sarà nelle cose. “Che Fdi chieda di aver parte in questa partita o lo faccia Fi non penso sia un reato di lesa maestà, piuttosto va capito quale è il punto di caduta”, dice oggi Zaia. “Penso che in questi anni abbiamo governato bene questa regione. Ma se qualcuno dicesse che non è così allora vorrebbe dire che le strade si separano”. Le difficoltà nella attuale maggioranza insomma ci sono e “la situazione ci preoccupa non poco”, come confida Zaia. “Io- chiarisce- sono a disposizione del mio movimento, che per me viene subito dopo i veneti. In qualsiasi progetto sarò dalla parte del mio partito. Sottovalutare il problema che c’è in Veneto lo trovo assurdo. Vedremo cosa deciderà di fare il mio partito”. Il governatore, oggi a margine di una conferenza stampa a Palazzo Balbi, non si sbilancia su un suo impegno diretto con una sua formazione al fianco del Carroccio (“10 mesi sono un’era glaciale, può succedere di tutto), ma definisce “autorevoli” le dichiarazioni del vicesegretario federali Alberto Stefani.

“La Lega da sola? A me sembrano robe che rischiano di diventare naturali con un muro contro muro. Io corsi da solo a Treviso per via di un rapporto conflittuale nel centrodestra e andai al ballottaggio col Pd”. Bisogna insomma arrivare ad una sintesi che oggi manca. “Addà passà ‘a nuttata”, sfoggia il napoletano Zaia, “vuol dire che 10 mesi possono portare consiglio ed è giusto che i veneti non abbiano nulla calato dall’alto. E’ impensabile- chiarisce poi- che arrivi uno unamidato che dica: mi hanno detto che sono il candidato”.

“La mia non-candidatura farà contenti tanti in politica ma i cittadini si sono espressi in maniera incontrovertibile”, sottolinea il governatore del Carroccio. Quello del terzo mandato vietato ai soli governatori e ai sindaci delle grandi città “è una anomalia tutta nostra. Io on ci perdo il sonno, ma ho l’imbarazzo dei cittadini che me lo chiedono di continuo. E’ inaccettabile che si dica che si bloccano i mandati ad amministratori eletti direttamente dai cittadini perchè si creano centri di potere”. Ma ancora più inaccettabile per Zaia è che questa lezione “venga da bocche sfamate per 30 anni dal Parlamento”.

Al voto in Veneto nella primavera del 2026? Luca Zaia smentisce di stare lavorando in questa direzione (“Mi starei occupando della elezione del 2026, non sono attività che sto facendo”) ma parlando oggi a Palazzo Balbi il governatore della Lega conferma i suoi dubbi sul voto nell’autunno di quest’anno. Si tratterebbe, ricorda Zaia, di “raddoppiare le spese elettorali, rischiare di avere una affluenza fiacca, con la campagna elettorale in estate e ritrovarci poi ad aprile e maggio 2026 con molti Comuni al voto tra più capoluogo. Poi ci lamentiamo se i cittadini non vanno a votare”.

Foto di Affaritaliani.it

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