Pesci ‘alieni’ nei fiumi veneti. E la cosa preoccupa i Verdi perchè “al fine di favorire la pesca, si andrebbe a danneggiare la biodiversità acquatica locale, soprattutto specie autoctone come: scazzone, temolo e barbo comune, ma soprattutto la trota marmorata (Salmo marmoratus) che si può ibridare con le specie aliene” finite nei corsi d’acqua del Veneto come spiegano i consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo di Europa Verde. I due si sono attivati dopo aver scoperto che “il calendario 2025-2026 delle gare e manifestazioni di pesca sportiva in zona A per la Provincia di Vicenza, di recente approvazione, consente l’immissione di corrispondenza della zona di gara di trota iridea (Oncorhynchus mykiss) e trota fario (Salmo trutta). Si tratta di specie alloctone, che secondo numerosi studi scientifici hanno enorme impatto sulla fauna acquatica, in particolare su macro-invertebrati, anfibi e pesci, tanto che le due specie sono incluse dalla Iucn nella lista delle peggiori cento specie aliene invasive al mondo”
Zanoni e Masolo ricordano che le norme “prevedono il divieto di immissione in natura di specie e di popolazioni alloctone, con possibilità di deroga su istanza avanzata da parte di Regioni, Province autonome o Enti Parco nazionali, dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ma con parere da parte dei ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e della Salute, del Sistema composto da Ispra e Arpa e sulla base della valutazione di uno studio del rischio che l’immissione comporta per la conservazione delle specie e degli habitat naturali”. In base a questo è stata presentata una interrogazione per capire se una deroga sia stata richiesta e ottenuta e se siano previste azioni per il ripristino della biodiversità. Da capire anche se sono stati erogati contributi regionali “direttamente o indirettamente finalizzati all’immissione di trota iridea e trota fario”, concludono Zanoni e Masolo.
Comunicato stampa (foto generica d’archivio)