Trasferta vicentina per Luca Zaia e la sua vice Elisa De Berti per annunciare la data della scontistica per il pedaggio della Pedemontana Veneta: “60% dal 10 marzo”. Ma a determinate condizioni. Lapidario il Pd che dell’ospitata dei due nel ‘salotto’ di Sis dichiara: “sembrava una televendita. Invece dicano la verità ai veneti”. Ovvero, spieghino come mai il conto economico dell’infrastruttura diventa sempre più rosso: “47,3milioni di euro persi nel 2024” ricorda il consigliere regionale Andrea Zanoni.
Pedaggio ridotto, se con Telepass e se … “A partire da lunedì 10 marzo, sarà applicato lo sconto del 60 per cento sulle tariffe in vigore ai mezzi leggeri che percorreranno la nuova Superstrada Pedemontana Veneta. Non sarà necessaria alcuna richiesta né è previsto alcun vincolo di residenza: lo sconto sarà applicato automaticamente agli utenti dotati di dispositivo di telepedaggio che, in auto o in moto (veicoli di classe A), dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, percorreranno la Spv. Con il vincolo di massimo due tratte al giorno, da 25 chilometri ciascuna. Una misura pensata soprattutto per chi abita e lavora lungo questa nuova opera infrastrutturale che, con le tariffe dedicate al transito locale, sarà la più economica delle strade a pedaggio del Veneto-ha dichiarato Luca Zaia direttamente da Bassano del Grappa-C’è tutta la nostra visione delle opere pubbliche e dello sviluppo economico in questa infrastruttura fortemente voluta dal territorio e che conta 162,8 chilometri, di cui 94,5 di viabilità principale e 68,3 di viabilità secondaria-ha precisato-Un’opera che vede un TGM di circa 20 mila veicoli al giorno, con un traffico pesante superiore a quello stimato per il primo anno di esercizio, pari a 5.570 veicoli al giorno rilevati contro i 4.509 previsti, e con un incasso, nei primi due giorni lavorativi di marzo, di circa 850 mila euro, ovvero circa 425 mila euro al giorno. A nemmeno un anno dall’interconnessione con la A4, avvenuta lo scorso 4 maggio, la nuova Superstrada vuole essere un’infrastruttura che va a migliorare la qualità della vita dei residenti e l’efficienza della mobilità regionale”.
“Ringrazio il Presidente che ha fortemente voluto introdurre questa misura che va a premiare il traffico locale intercettando la categoria di utenti che utilizza meno la Spv – ha aggiunto Elisa De Berti, vicepresidente con delega alle infrastrutture e trasporti- Dal casello di Altivole a quello di Spresiano /Villorba, 25 chilometri, il pedaggio sarà di 1,72 euro, anziché di 4,30 euro, dal casello di Breganze a quello di Bassano Est, 19 chilometri, di 1,28 euro, anziché di 3,20 euro. Nei prossimi mesi continueremo a monitorare i flussi di transito e così eseguire le valutazioni più opportune in base alla risposta degli utenti”.
…”una televendita” per il Pd. “Più che gettare il cuore oltre l’ostacolo, Zaia e De Berti dovrebbero gettare la maschera e iniziare a dire la verità ai veneti sulla Pedemontana. Perché può anche starci l’introduzione di una scontistica che, teoricamente, va a favorire gli spostamenti dei lavoratori. Peraltro, pare di capire, solo quelli abbonati a Telepass, con buona pace per chi ha sottoscritto altri contratti di telepedaggio. Ma se questa operazione viene fatta senza avere ‘la dimensione di quanto vale’, come ha candidamente ammesso lo stesso presidente, allora non ci siamo- commenta la consigliera regionale Vanessa Camani, capogruppo del Pd-É oggettivamente incredibile che il governo veneto non sia in grado di dire se questi sconti sui pedaggi della Pedemontana peseranno in positivo o ancor più in negativo sulle casse pubbliche regionali. Abbiamo già sborsato 51 milioni di euro per i primi 12 mesi. Direi che sarebbe ora di smettere di fare televendite e cominciare a fare un po’ di conti. Abbiamo già chiesto più volte di audire in commissione la Giunta su questo. Non sono mai venuti: torneremo a chiedere un confronto-continua Camani, facendo riferimento al luogo dove oggi, a Bassano del Grappa, Zaia e Berti si sono recati per annunciare la riduzione della tariffa-Sconcertante che ringrazino Sis dell’ospitalità mentre restano ancora aperti svariati contenziosi con la concessionaria, tra penali per i ritardi, restituzione Iva e i problemi legati alla galleria di Malo? Sono state finalmente chieste queste penali o tutto passa in cavalleria? Anche in questo caso viene da pensare male, ovvero che non ci sia, da parte di chi dovrebbe fare gli interessi del Veneto, la sufficiente determinazione nel chiudere queste partite dal valore economico non irrilevante. Zaia dice che le infrastrutture non devono per forza portare guadagni, ma qui – conclude Camani – mi sembra che la Pedemontana stia diventando un costosissimo regalo continuo”.
Restano comunque le criticità su cui indaga la Corte dei Corti. Se dal prossimo 10 marzo partiranno delle agevolazioni sul pagamento del pedaggio, da tre anni i magistrati contabili tengono d’occhio i numeri della Pedemontana Veneta. Cifre che parlano chiaro e sulle quali nei giorni scorsi è arrivato il terzo follow up della Corte dei Conti. Dai 20milioni di Iva sborsati, ma non dovuti, e che la Regione deve ancora recuperare dal concessionario; le penali non ancora esercitate per il ritardo di consegna della complessiva opera, con un termine slittato dall’11 settembre del 2020 al 4 maggio del 2024.E ancora, annoverate tra le criticità, l’instabilità e l’incertezza sulla congruità del piano di traffico e la modifica della velocità di percorrenza da 110 km/h a 130 km/h, non ancora conseguita dalla Regione.
“Il giudizio della Corte dei conti -Sezione di controllo per il Veneto è chiaro e risulta impietoso, mettendo in fila, una dietro l’altra, tutte le gravi criticità di quest’opera: una sequenza impressionante di criticità peraltro note, visto che si tratta di questioni che ho denunciato già a far data 2010-ha dichiarato Andrea Zanoni-Il punto principale della relazione riguarda il debito che la SPV crea nei conti pubblici della Regione del Veneto, e in tal senso i dati sono espliciti: con la SPV completata a primavera dello scorso anno, dal 1° marzo al 30 novembre del 2024, la Regione ha pagato alla SIS ben 140 milioni di euro, ma nello stesso periodo gli incassi sono risultati pari a 93,5 milioni di euro con una perdita di 47,3 a carico del bilancio regionale, con conseguenti minori servizi per i veneti. I magistrati contabili evidenziano che il canone che la Regione si è impegnata a versare a SIS è variabile e parte da 165 milioni per il secondo anno, sino ad un massimo di 435 milioni l’anno, il tutto fino al 2064, con un canone medio annuo di 300 milioni-continua- la Regione non ha ancora elevato le sanzioni a SIS per i ritardi della consegna dei lavori che potrebbero aggirarsi sui 2 milioni di euro-conclude Zanoni assieme al collega di Europa Verde, Renzo Masolo- Un buco finanziario quello della SPV che difficilmente potrà essere rattoppato, nemmeno nell’ipotesi di ottenimento e gestione da parte della Regione degli introiti delle altre autostrade. Se Zaia non vuole essere ricordato come un presidente fallimentare faccia gli interessi dei Veneti: rinegozi subito con la SIS una revisione della convenzione perché l’attuale assetto è insostenibile. Gli potrebbe servire anche nell’ipotesi di una futura non improbabile imputazione di danno erariale”.
di Redazione AltovicentinOnline
