“Ad un anno esatto dalla chiusura dei lavori verrebbe da dire ‘buon compleanno, Pedemontana’. Peccato che ci sia poco da festeggiare, perché in questi primi 12 mesi di messa in attività l’esborso della Regione è stato di ben 51 milioni. Non c’è che dire: un super regalo. E per i prossimi anni, a quanto ammonterà il lussuoso cadeau?”. La presa di posizione è della capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto, Vanessa Camani.
“Si sapeva fin dall’inizio, e dunque dal 2017, che le stime sui flussi di traffico non erano completamente attendibili. Prova ne è che non vennero ritenute ‘bancabili’ dagli operatori finanziari. Malgrado le evidenze e malgrado il Governo, togliendo il commissariamento, avesse confermato che l’opera era ritenuta troppo onerosa per la finanza pubblica, la volontà è stata quella di andare avanti a testa bassa. Una scelta che ha un nome e un cognome: Luca Zaia”.
“Insomma – conclude Camani – si naviga a vista, in un mare di opacità e incertezze. Col rischio, per il bilancio veneto, di infrangersi contro uno scoglio finanziario in grado di affondare la gestione complessiva regionale. Ci salveremo grazie al progetto della fantomatica holding autostradale? Il debito sarà alleggerito utilizzando gli utili di Cav? Sono domande cruciali a cui Zaia e i suoi non vogliono o, peggio, non sanno rispondere. Pessimi capitani di un’avventura che è molto vicina al naufragio”.
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”Il costo dell’opera è a carico dei veneti ? – conclude il consigliere regionale – “Si,’sperando in una soluzione che possa diluire l’impegno finanziario, questa volta i veneti pagano per un’opera che insiste sul proprio territorio, e dalla quale trarranno i loro benefici. Adesso al territorio vicentino servirebbe lo sbocco a Nord della Valdastico che renderebbe anche la Spv più funzionale, trafficata e collegata”.
di Redazione AltovicentinOnline