Se la tratta Breganze-A31 della Pedemontana Veneta non è stata ancora aperta, dopo i ripetuti e disattesi via libera, è colpa dei ‘privati’, ovvero dei concessionari autostradali, nel merito di Sis che non si sarebbe ancora messa d’accordo coi ‘colleghi’ su come spartire il pedaggio. Lo specifica la struttura di progetto dell’infrastruttura veneta.
“Il contratto di concessione di Pedemontana Veneta stipulato con SPV Spa, terzo atto convenzionale, all’articolo 21 prevede la possibilità di aprire anche anticipatamente le tratte ultimate, previo accordo tra la Regione ed il concessionario – si legge nella nota della Regione Veneto – E’ il caso della tratta A31-Breganze, i cui lavori di realizzazione sono stati ultimati da tempo, e sulla cui apertura è stato raggiunto l’accordo con SPV Spa. Purtroppo ciò non è sufficiente per poter mettere in esercizio l’infrastruttura. Infatti poiché la tratta si interconnette con il sistema autostradale esistente, l’autostrada A31 nello specifico, il concessionario deve preventivamente entrare a far parte di AISCAT, l’associazione dei concessionari autostradali italiani (ingresso già avvenuto il 13 novembre 2018), e quindi deve stipulare l’accordo tra tutti i concessionari stessi per la regolamentazione degli introiti da pedaggio”.
“Questo permette di entrare, ad esempio, a Bari ed uscire a Breganze, pagando un unico pedaggio al termine del percorso a SPV Spa. Quest’ultima concessionaria ripartirà tale pedaggio con tutti gli altri concessionari, sulla base degli accordi intrapresi con l’accordo sopraddetto- conclude la nota – Il problema da superare oggi pertanto è esclusivamente tra i privati che devono riuscire ad attuare quanto già richiesto da SPV Spa ad AISCAT con nota del 21 giugno 2018. Apertura richiesta ed agognata da parte degli operatori economici della zona e da molti cittadini”.
di Redazione AltovicentinOnline