“Seppur apprezzabile, l’inserimento di giovani medici neolaureati o in via di specializzazione non è sufficiente per sanare un’emergenza, quella delle carenze di medici di famiglia, che colpisce ben 13.500 mila utenti vicentini e che è frutto anche di una sbagliata programmazione regionale degli scorsi anni”.
La presa di posizione è della consigliera regionale del Pd Veneto, Chiara Luisetto.
“Emerge un dato, ovvero che la stragrande maggioranza dei medici di famiglia sul territorio, ben 226 su 277, è massimalista, raggiungendo il tetto dei 1.800 assistiti. Ciò significa che questi professionisti hanno una mole di utenza tale da rendere la presa in carico quantomeno complessa. Numeri così alti necessitano di una riorganizzazione, di investimenti in telemedicina e di rafforzamento del personale amministrativo per il disbrigo della parte burocratica. Se ora si parla di maggior respiro, non possiamo però dimenticare che 13.500 persone nel vicentino rimangono senza un servizio di base, che è prima di tutto un diritto, in particolare per i fragili”.
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