Fino al 31 agosto i cittadini residenti o che hanno attività nei territori comunali di Schio, San Vito di Leguzzano, Tonezza, Malo, Villaverla, Piovene Rocchette, Montecchio Precalcino, Valli del Pasubio, Thiene, Breganze, Zanè, Fara Vicentino, Chiuppano, Velo D’Astico, Marano Vicentino, Caltrano, Torrebelvicino, Lugo, Arsiero, Posina sono chiamati a rispettare le misure urgenti per il contenimento dei consumi di acqua potabile disposte con un’ordinanza dei Sindaci.
Visto il perdurare della siccità, le disposizioni emanate dalla Regione Veneto e le indicazioni della società ViAcqua i primi cittadini dei Comuni sopracitati hanno deciso di emanare un’ordinanza per limitare l’utilizzo dell’acqua della rete pubblica. Le precipitazioni dei giorni scorsi non sono state sufficienti per migliorare la situazione e le previsioni mostrano una criticità destinata a perdurare. Si è ritenuto necessario, dunque, procedere con un provvedimento condiviso al fine di rendere più omogenea e ampia un’azione volta a garantire la tutela della risorsa idrica.
L’ordinanza prevede che l’acqua erogata dall’acquedotto non venga utilizzata per lavare piazzali e vialetti (salvo documentata ed evidente situazione inerente l’igiene pubblica), autoveicoli con esclusione degli autolavaggi e per alimentare fontane, zampilli e piscine qualora non dotati di riciclo.
Non è tutto: tra le 7 del mattino e le 22 non si potranno innaffiare giardini e orti, ad eccezione dell’uso di eventuali serbatoi per il recupero dell’acqua piovana (sono previste differenze di fasce orarie per alcuni Comuni). La violazione dei divieti comporta il pagamento di una sanzione che va da un minimo di 25 euro a un massimo di 500.
Ai cittadini si chiede anche di ridurre i consumi domestici ai soli usi potabili ed igienici, adottando le buone pratiche anti-spreco indicate anche dalla società ViAcqua. «Siamo tutti consapevoli che questa situazione sta mettendo a dura prova la potenzialità di approvvigionamento ed erogazione d’acqua, in particolar modo in alcune ore del giorno quando la richiesta è molto elevata. I dati e le informazioni dimostrano uno stato allarmante che deve essere affrontato immediatamente al fine di garantire il fabbisogno primario, evitando quindi ciò che in questo momento può essere considerato superfluo» sottolineano i sindaci.
Stampa questa notizia