Il web è invaso di foto che sembrerebbero tipicamente invernali e la notte scorsa, gli abitanti di Santorso, si sono svegliati sentendo i chicchi di grandine che invadevano le strade, ma anche giardini. Distrutti molti orti.
Ancora una mazzata per l’agricoltura veneta dopo il nubifragio di oggi che si aggiunge ad una situazione già critica trascinata da eventi atmosferici abbattutisi su tutto il territorio regionale. Con Rovigo e Verona le province più colpite da un violento temporale che oltre alla pioggia ha portato grandine caduta copiosa sui territori della bassa veronese e sulle campagne Polesine, si aggiunge la provincia di Vicenza dove per liberare strade e cortili sono intervenute le ruspe. “Nel comune di Agugliaro è tornato l’inverno – commenta Pietro Guderzo presidente della Coldiretti provinciale – stiamo registrando segnalazioni da ogni parte dalla pianura ai colli. Danni eclatanti per questo maggio dove la conta delle perdite non ha più fine ed interessa tutti i comparti agricoli con ricadute negative su tutte le nostre produzioni a denominazione d’origine e le tipicità locali”.
Condifesa Verona CODIVE, l’ente che si occupa delle assicurazioni agevolate in agricoltura, rende noto che sono scesi 60 millimetri di pioggia in 10 minuti con grandine di piccole dimensioni ma persistente. L’episodio di maltempo ha creato una fitta coltre di ghiaccio a terra danneggiando le colture presenti in zona soprattutto erbacee, tabacco, mais e pomodoro.
Il maltempo con grandine ha colpito anche i comuni di Casaleone, Belfiore, Roverchiara, San Pietro di Morubio e Zevio.
Il temporale con chicchi di tempesta fitti e persistenti è arrivato nella area di pregio orticolo e cerealicolo dal comume di Adria, Ficarolo, Porto Viro, Loreo, Gavello una striscia di terra fertile – spiegano i tecnici di Coldiretti Rovigo – e ha scaricato una quantità enorme di acqua e ghiaccio allagando interi campi. Sopralluoghi sono in corso da parte degli agricoltori nelle zone colpite dalle avversità atmosferiche per una prima ricognizione dei danni. Formulare stime in questo momento non è possibile perché i fattori da esaminare sono numerosi. Si tratta, infatti, di considerare non solo i danni diretti ma anche quelli indiretti che riguardano il ripristino dei terreni e le risemine. La situazione per l’agricoltura è critica per il perdurare delle condizioni climatiche che non lasciano tregua nei campi. Tutte le fasi di lavorazione dei terreni sono bloccate per il ristagno idrico con le coltivazioni in asfissia. Nell’alta padovana è completamente azzerato il raccolto di fieno maggengo alimento principale degli animali allevati nelle stalle.