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Nell’Alto Vicentino numerosi casi di encefalite virale da zecche

“Nella zona dell’Alto Vicentino si sono riscontrati recentemente numerosi casi di Encefalite virale da zecche, patologia pericolosa perché può avere pesanti conseguenze neurologiche. L’ultimo bollettino regionale sulla sorveglianza delle cosiddette arbovirosi ha segnalato casi nei Comuni di Malo (1), Valdagno (2), Recoaro (1), Valli Del Pasubio (5), Lusiana-Conco (1) e Gallio (1). Una presenza così numerosa in un territorio scarsamente abitato classificherebbe, secondo i criteri dell’OMS, quella zona ad alta endemia. È dunque necessario che la Regione intervenga con misure in grado di potenziare al massimo le vaccinazioni”.
A chiederlo con un’interrogazione è la consigliera regionale del Pd Veneto, Chiara Luisetto.
“Ad oggi – spiega – è disposta, su richiesta, la gratuità della vaccinazione anti-encefalite da zecche (TBE) per tutte le persone residenti nell’Ulss 1 Dolomiti nel bellunese e per i soggetti appartenenti ad alcune categorie a rischio, come i volontari del Soccorso Alpino e i volontari della Protezione Civile. Per i residenti nelle zone a moderata e bassa endemia delle altre Ulss è invece previsto un prezzo agevolato, di 25 euro a dose. Visto che il territorio della Pedemontana Vicentina, e in particolare le alte valli del Leogra, dell’Agno, dell’Astico e del Posina sono zone di riconosciuta endemia, e che appare sotto diagnosticata l’infezione in Valsugana, sul Massiccio del Grappa e presso l’Altopiano di Asiago, diventa doveroso introdurre per queste aree una misura in grado di incentivare la prevenzione, soprattutto per i nuclei familiari più numerosi e alle prese con costi proibitivi”.
Luisetto chiede quindi all’assessore regionale alla sanità “se intenda rendere esenti dal pagamento della quota per il vaccino anti-encefalite da zecche le popolazioni che sono residenti in zone particolarmente esposte alla presenza di tale parassita ed esterne al territorio dell’Ulss 1”.

L’ULSS 7 Pedemontana precisa che allo stato attuale non risulta esserci alcun paziente ricoverato nel proprio territorio di riferimento che abbia contratto l’encefalite virale da zecca, pertanto dal punto di vista epidemiologico non vi è alcun motivo di allarme particolare.