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Nardin scrive ai dirigenti scolastici: “La settimana corta è una scelta che comporta risparmio”

Formalmente un auspicio, nella sostanza molto di più. Il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin ha scritto questa mattina ai dirigenti degli istituti superiori vicentini perché “il percorso intrapreso porti nell’anno scolastico 2026/2027 ad avere per tutti una strutturazione della settimana scolastica su cinque giornate anziché su sei”.

Il “percorso intrapreso” sono gli incontri e le interlocuzioni avuti da Provincia e da Svt con i dirigenti per illustrare le difficoltà che l’azienda di trasporto riscontra nel reperire autisti e, di conseguenza, le difficoltà di garantire un servizio su sei giorni alla settimana, tenendo conto che già 46 istituti su 56 sono organizzati su 5 giorni.

Non è solo questione di trasporto -aggiunge Nardin- ragionare su 5 giorni invece che 6 permette economie anche sulla gestione degli edifici scolastici, in capo alla Provincia. Solo per le utenze spendiamo 6,4 milioni di euro all’anno: un giorno di utilizzo in meno alla settimana è un risparmio significativo, che potremmo reinvestire in favore delle scuole. Significa, anche, un giorno in meno di riscaldamento e un giorno in meno di traffico sulle strade, con evidente beneficio per l’aria che respiriamo, per l’ambiente, per la collettività. Nel massimo rispetto dell’autonomia scolastica e delle esigenze formative dei nostri ragazzi -sottolinea il presidente- ritengo che i tempi siano maturi per una decisione che da troppo tempo viene rimandata. Già la maggior parte degli istituti scolastici sono organizzati su 5 giorni, ma fino a che non raggiungiamo la totalità, Svt si trova obbligata a garantire corse su tutto il territorio su 6 giorni, con un impegno di spesa e di personale che non è più sostenibile. La carenza di autisti è legata anche (non solo) al lavoro del sabato. I lavoratori, non tutti ma una buona parte, vogliono poter avere il sabato libero, per dedicarsi alla famiglia e alle proprie passioni: si chiama qualità della vita ed è diventato uno dei principali requisiti per accettare o meno un lavoro. Svt ne deve tenere conto: già in questi mesi, a causa di pensionamenti, malattie e bandi andati deserti, alcune corse di Svt hanno avuto delle criticità, ma in base agli elementi in nostro possesso riteniamo che questa situazione sia destinata ad aggravarsi.”

Di qui l’invito alle scuole di riorganizzare le lezioni su 5 giorni, con l’obiettivo di arrivare a regime nell’anno scolastico 2026/27, garantendo quindi il servizio su sei giorni per l’anno scolastico che partirà a settembre 2025 agli istituti che in questi mesi non riescano ad organizzarsi diversamente.

La società sta cambiando -conclude il presidente Nardin- dobbiamo scegliere se subire o essere noi stessi il cambiamento, trasformando le difficoltà in opportunità.”